Nuovi ritiri alimentari, coinvolti un lotto di pasta e il taleggio. L’allarme continua e il Ministero della Salute richiama i prodotti dalla vendita.
Il Ministero della Salute procede con altri richiami alimentari dovuti alla contaminazione dei prodotti. I ritiri riguardano la pasta e il taleggio ma sono solo gli ultimi di una lunga lista di articoli non più in vendita a causa di una presenza dannosa per la salute delle persone. Essere consapevoli di ciò che arriva sulle nostre tavole è fondamentale per non rischiare problemi di salute e tenersi costantemente aggiornati è diventato, ormai, quasi un obbligo per i consumatori dato l’elevato numero di ritiri. Scopriamo gli ultimi lotti incriminati in modo tale da procedere immediatamente con la riconsegna dei prodotti presso il punto vendita.
Il Ministero della Salute ha richiamato dalla vendita le penne rigate integrabili del marchio Consilia per la presenza non dichiarata sull’etichetta di senape. La produzione è dello stabilimento di via dei Pastai 42 a Gragnano Pastificio Lucio Garofalo Spa. La confezione è quella da 500 grammi con scadenza il 16 luglio 2024. Il numero del lotto è 1197. La causa è la presenza di senape, un possibile allergene, non segnalato sull’etichietta della confezione.
Non è la prima volta che una confezione di pasta viene ritirata dal mercato. In precedenza sono stati richiamati gli elicoidali integrali biologici, le farfalle integrali biologiche, gli spaghettoni e i fusilli biologici del brand Selex. Coinvolto nei ritiri alimentari è stato, poi, il marchio Gragnano igp con penne rigate integrali, biologiche e spaghetti integrali biologici.
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Il secondo ritiro riguarda il taleggio Dop del marchio Mauri messo in produzione da Emilio Mauri Spa. Il numero del lotto sottoposto a richiamo è 2440010, IT 03 48 CE. La scadenza è il 17/20 novembre 2021. Lo stabilimento che ha commercializzato il prodotto è a Pastauro, in via Provinciale 11, provincia di Lecco. La confezione rientrata tra i ritiri alimentari è quella da 200 grammi e la causa del richiamo è la presenza di listeria, un batterio che causa infezioni a livello gastrointestinale.
Il prodotto non deve essere assolutamente consumato ma riportato al punto vendita per richiedere un rimborso dell’acquisto.