No, il vino non può mancare sulla nostra tavola. Ed è significativo che ne esistano qualità meno note ma qualitativamente superiori. E a un ottimo prezzo.
In nome del risparmio, i consumatori riescono ciclicamente a rinunciare quasi a tutto. Quasi, sì, perché di alcuni prodotti proprio non si riesce a farne a meno. Più probabile sacrificare un’uscita che un alimento particolarmente gradito sulla nostra tavola. Perché in fondo pranzi e cene, soprattutto se trascorsi in famiglia, implicano alcuni “rituali” da seguire. Apparecchiare in un certo modo magari, oppure posizionare quel cibo o quella bevanda, immancabile per fare le cose veramente per bene. Il vino rientra di diritto nei pezzi immancabili della nostra tavola. In Italia è quasi come pasta e caffè: parte integrante dei nostri pasti giornalieri.
Ma al di là delle abitudini specifiche, in questi casi subentra una sorta di cultura. Come in altri settori della gastronomia e connessi, anche dal punto di vista enologico gli italiani dicono la loro. In alcune circostanze, il vino diventa una vera e propria miniera d’oro, considerando che il suo prezzo lievita a seconda della lavorazione, della qualità dell’uva e di altre caratteristiche che contribuiscono ad alzarne la qualità. E quindi il costo. In altri casi, invece, nonostante gli standard restino elevati, il prezzo si presenta più contenuto. In pratica, si potrebbe continuare a comprare del buon vino senza necessità di svenarsi.
Secondo gli esperti di Altroconsumo, esistono numerose qualità di vini di ottima qualità ma a prezzi più abbordabili. Su un test relativo a 100 tipologie diverse, 60 di rosso e 40 di bianco, è stato attribuito un punteggio da 1 a 100 in relazione agli standard di qualità garantiti. Per scoprire, quindi, che anche un vino meno noto o semplicemente più economico di per sé può offrire al nostro gusto una buona ragione per non rinunciarci. L’indagine dell’associazione si è incentrata su alcuni test in laboratorio per appurare la quantità di solfiti (ovvero i conservanti che impediscono le alterazioni microbiche) e, successivamente, sulla degustazione. Affidata anch’essa a degli esperti del settore. Interessante notare che i primi dodici vini in classifica (10 rossi e 2 bianchi) hanno ottenuto un punteggio al di sopra di 70. Quindi una qualità ottima.
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Solo un paio di nomi, tanto per far capire quale sia la vastità dell’enogastronomia nel nostro Paese. E, soprattutto, quante tipologie di vino possono essere utilizzate nel quotidiano senza necessariamente essere degli intenditori. In testa alla classifica di Altroconsumo, ad esempio, si piazza il Terre de la Custodia, Umbria IGT Rosso Vocante. Il pezzo migliore del repertorio, che totalizza 87 punti, risultando quindi il top in fatto di rapporto qualità-prezzo. Significativo che questo rosso sia, con 5,96 euro, anche il più economico nella top 12. Secondo posto per l’Aglianico del Vulture, dal gusto morbido e fruttato, disponibile a 11,90 euro. Altri rossi di qualità, il Conti Zecca Primitivo del Salento e il Di Majo Norante (9,90 euro). Per quanto riguarda i bianchi, prima posizione per il Donna Fugata, Sicilia DOC Anthìlia. Prodotto dal caratteristico coloro giallo paglierino e fresco al palato, oltre che estremamente conveniente: 7,79 euro.