Stop ai contanti, l’occhio del Fisco: non si salvano nemmeno i regali

La lente fiscale monitorerà tutti i movimenti di denaro. Specie nel momento in cui si tratti di prelievi di contanti. Dure sanzioni per movimenti sospetti.

Reddito di emergenza novembre
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La lotta all’evasione fiscale non è una mera battaglia politica. Se qualcuno lo pensava, probabilmente dovrà ricredersi presto, dal momento che le venture festività natalizie saranno un importante banco di prova. La limitazione dell’uso dei contanti, infatti, riguarderà qualunque ambito del loro uso, incluso l’aiuto che a Natale un genitore potrebbe decidere di riservare ai propri figli. Il Fisco, infatti, controllerà in maniera accurata tutti i movimenti di denaro contante, allo scopo di incrementare il ricorso ai pagamenti tracciabili. E i doni natalizi non faranno eccezione. Anzi, bisognerà fare attenzione massima ai limiti imposti ai pagamenti e ai prelievi di denaro.

Il rischio è infatti quello di incorrere in sanzioni pesanti qualora non si rispettino determinate condizioni. Le quali, a partire da gennaio, saranno addirittura più stringenti, dal momento che il limite all’uso dei contanti in un’unica soluzione sarà abbassato da 1.999,99 euro a 999,99. Non è solo questione di evasione fiscale ma anche di azioni anti-riciclaggio. Tanto che, negli ultimi mesi, era stata ipotizzata persino la rimozione delle banconote da 500 euro, le più utilizzate per reati di questo tipo.

Fisco, nuove regole sui contanti: cosa succede a chi supera i limiti

Per quanto riguarda i regali di Natale, ovvero un’incombenza che arriverà prima delle nuove regole di gennaio, vigeranno le normative attualmente in essere. Il limite massimo dei prelievi sarà infatti di 10 mila euro e si tratta di un tetto di contanti inderogabile. Questo significa che, nel momento in cui il prelievo dovesse superare tale cifra, scatterebbe automaticamente una segnalazione da parte dell’istituto di credito all’Unità di Informazione finanziaria (Uif), a seguito della quale verranno svolti degli accertamenti incrociati per stabilire quale sia la provenienza del denaro. Lo scopo è determinare se si tratti di attività di riciclaggio, data l’imponenza della somma.

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Così non fosse, il Fisco richiederà comunque un giustificativo. In caso di anomalie, si rischiano pesanti sanzioni, da un punto di vista pecuniario e persino detentivo. Chiaramente, un prelievo di 10 mila euro in un’unica soluzione potrebbe risultare estremamente raro. Tuttavia, considerando le regole imposte dalle norme anti-riciclaggio, anche dieci prelievi da 1.000 euro finirebbero sotto la lente del Fisco. E le sanzioni applicate sarebbero speculari. Considerando che da gennaio i limiti saranno anche più bassi, bisognerà fare molta attenzione se l’idea era quella di aiutare economicamente un caro in difficoltà. Anche a Natale.

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