Quante ore a notte occorre dormire per riposare correttamente? Troppe ore di sonno fanno male così come dormire poco. Qual è, allora, il tempo giusto per svegliarsi freschi e rilassati?
Svegliarsi la mattina al suono della sveglia è un momento da incubo per tante persone. Eppure ho dormito otto ore, penserà qualcuno. Altri invece consapevoli di aver riposato troppo poco tempo sanno già cosa li aspetterà la mattina dopo, stanchezza, apatia e difficoltà ad alzarsi. Uno studio americano ha concentrato l’attenzione proprio sul sonno, sulla sua qualità, sulla tempistica e ha associato il dormire poco o troppo ad alcune malattie che possono insorgere con l’età. Questa scoperta spaventa ma è anche utile per capire qual è la media più corretta di ore di sonno a notte.
Ricerche sul sonno, cosa dicono i risultati
Lo studio americano citato ha ottenuto come risultato una correlazione tra il dormire poche ore o troppe ore a notte e lo sviluppo dell’Alzheimer. Nello specifico, si tratta di meno di 4,5 ore di sonno e di più di 6,5 ore. Dormire poco, è risaputo, non fa bene. Causa demenza precoce e ciò è provato da diversi studi che hanno coinvolto persone con disturbi del sonno quali insonnia ed eccessiva sonnolenza diurna. Altre ricerche hanno confermato la teoria scoprendo che chi non fa abbastanza ore di sonno produce una sostanza, la beta-amiloide, in quantità superiore rispetto a chi dorme più ore. Livelli alti di beta-amiloide si trovano nei soggetti affetti dal morbo di Alzheimer. Di conseguenza, non è un bel segnale per le propria salute.
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Dormire troppe ore a notte, cosa accade?
Chi dorme di più è rilassato, ha una salute mentale migliore, riduce il rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer, aiuta il corpo a svolgere efficacemente le regolari funzioni, sostiene il sistema immunitario e riduce il rischio di altre malattie, come il diabete e le patologie cardiache. Ma cosa accede se si dorme troppo?
Uno studio della Washington University School of Medicine ha affrontato proprio questo problema, dormire per troppe ore a notte. Sono stati osservati 100 anziani per 4/5 anni il cui sonno è stato monitorato con un EEG (encefalografia a elettrodo singolo). Nel momento dello studio, 80 anziani non mostravano alcun segno di demenza mentre in dodici soggetto è stata riscontrata una deterioramento cognitivo. Il risultato è stata la scoperta di una correlazione tra troppe ore di sonno e un declino cognitivo. Naturalmente, altri fattori sono intervenuti in questo deterioramento come l’età, la presenza di proteine beta-amiloide e tau e la genetica.