Pc rotto ed è subito “panico. Per lavoro o svago, questo indispensabile dispositivo accompagna la vita quotidiana. Cosa fare allora in caso di guasto? Ecco perché è meglio ripararlo.
Riparare il notebook o computer di 4 o 5 anni fa, conviene rispetto ad acquistarlo nuovo? È una domanda che si pongono tutte quelle persone che, magari di punto in bianco, cominciano ad avere problemi mentre usano il Pc: rallentamenti, schermate blu, messaggi di errore e chi più ne ha più ne metta. Quando si verificano i primi “sintomi” è necessario prendere due minuti e valutare di riparare il proprio dispositivo piuttosto che comprarlo nuovo. Indipendentemente dal budget a propria disposizione, infatti, cambiare completamente computer può rivelarsi complicato, e non è detto che sia la scelta migliore. Ecco i motivi principali per cui è meglio aggiustare il Pc piuttosto che comprarlo nuovo.
Il PC rotto ha ancora un valore
Quando si pensa alla riparazione di un dispositivo elettronico in generale, si teme sempre di andare incontro a costi proibitivi; a chi non è mai capitato di sentirsi dire da un negoziante “Ti conviene comprarlo nuovo, che la riparazione costa più del computer stesso”? In realtà, anche se in alcuni casi ciò può essere vero, il negoziante sta facendo il suo interesse. Vuole vendere i prodotti che ha a magazzino, perché sa che più tempo trascorre e minore sarà il loro valore. Sulla tecnologia, poi, abbiamo l’idea che ciò che è considerato “performante” oggi, domani è già “vecchio”. Ma non è sempre così. I vecchi dispositivi, a meno che non superino i 7-8 anni di vita, sono in linea con i prodotti usciti dopo. La vera domanda da porsi, semmai, è se il computer in proprio possesso, da gaming o da ufficio che sia, risponde ancora alle necessità. Per capire se il computer guasto ha ancora un valore sufficiente a giustificare una riparazione non è necessario essere degli esperti: basterà andare su internet a cercare lo stesso modello in vendita, e vedere a quanto viene proposto. Inoltre è sempre possibile farsi fare più preventivi da diversi negozi specializzati in riparazioni: per prima cosa sono gratuiti, e da qualche parte uscirà sempre il prezzo migliore!
Il computer ha un virus o la memoria piena
Prima di buttare il vecchio computer si possono eseguire tantissime operazioni anche senza rivolgersi ad un esperto informatico. I Pc si “impallano” per i più svariati motivi, ma molto spesso sono problematiche risolvibili anche con il fai da te. Per prima cosa è sempre bene fare una pulizia del disco: questa funzione è presente in ogni modello, indipendentemente dal sistema operativo che vi è installato. Si tratta di una procedura veloce che consente di eliminare file che alla lunga possono compromettere le prestazioni: in pochi clic si vanno ad eliminare programmi inutilizzati e/o vetusti, file temporanei, cookies accumulati dalle interminabili sessioni di internet, e anche cartelle vuote. Ma anche eliminare file di vecchi aggiornamenti o di programmi sostituiti con versioni superiori; questi file occupano davvero molto spazio e una volta eliminati è possibile notare immediatamente dei miglioramenti nelle performance del computer.
L’importanza di avere un buon antivirus
Un buon antivirus, inoltre, può fare un’analisi completa di tutti i file, cartelle, app e programmi installati. Ci vuole talvolta qualche ora ma se viene individuato un malware si può rimuovere con facilità e si può ripartire più “leggeri”. Si può inoltre provare a ripristinare il Pc: ci sono due modalità, una delle quali più drastica con la quale si riporta il computer allo stato di fabbrica. Naturalmente prima di avviare questa procedura è necessario salvare nel proprio Cloud o su dispositivo esterno tutti i dati, perché verrà cancellata ogni cosa. In questo modo però, il Pc rinasce a nuova vita, ed è molto probabile che il problema non si ripresenti più. Nel frattempo, sono già state risparmiate centinaia di euro. Se però tutto ciò non è bastato, ci si può rivolgere ad un centro di assistenza per Pc, capire dove sia esattamente il guasto e considerare la possibilità di ripararlo.
Si possono sostituire anche solo poche parti di un Pc
Il problema, infatti, può risiedere in una sola componente del computer: una scheda video, un driver, se non addirittura la tastiera stessa o lo schermo. Come accennato poco sopra, il preventivo è sempre gratuito e a seconda del tipo di intervento da effettuare si possono valutare i pro e i contro, comparare la spesa con il valore del proprio Pc e arrivare ad una decisione. Molto più spesso di quanto si possa pensare, il Centro di Assistenza farà una diagnosi veloce e un preventivo onesto e soprattutto senza impegno. Se il guasto non è ovviamente qualcosa di irreparabile, converrà lasciarlo qualche giorno agli specialisti e la spesa sarà minore dell’investimento su un Pc nuovo.
La migrazione sul nuovo computer
Se si è deciso di comprare un nuovo Pc, si può andare incontro a molti fastidi. Per “migrazione” si intende lo spostamento di tutti i propri dati, software, licenze e quant’altro sul nuovo dispositivo, ed è una cosa che può causare non pochi fastidi. Oltre al tempo perso naturalmente, che a seconda del grado di (in)esperienza può essere davvero molto. Talvolta infatti non si pensa al fatto che il software installato all’interno del Pc è “concesso in licenza” e non è “di proprietà”. Il rischio è di non poter più trasferire i programmi sul nuovo computer, magari perché si sono perse le Key di licenza o il CD di installazione originale. Negli ultimi anni, poi, si è ampliata molto la tecnologia del Cloud, ma tantissime persone conservano ancora tutti i file personali, documenti, immagini, musica e quant’altro sul disco rigido del proprio Pc. Il trasferimento di questa immensa mole di materiale può diventare davvero complessa e si rischia di perdere qualcosa per strada. Inoltre i nuovi computer sono spesso dotati di software diversi, a cui può essere difficile abituarsi. In conclusione, ritornare operativi col nuovo Pc potrebbe costare davvero caro.
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Sostenibilità ambientale
Non dimentichiamoci infine che “gettare dalla finestra” un Pc potenzialmente recuperabile non fa comunque bene all’ambiente. Un’indagine di mercato che ha analizzato il comportamento dei consumatori quando i prodotti elettronici si rompono rivela che: “molti cittadini li accumulano in garage e cantine (si stimano circa 400 milioni di pezzi); i dispositivi piccoli vengono buttati nel “sacco nero” non sapendo bene in quale raccolta differenziata farli confluire; quelli grandi non sempre vengono ritirati da chi vende il prodotto nuovo; spesso viene chiamato il servizio ritiro ingombranti del gestore dei rifiuti locali, ma non sempre c’è o accetta la tipologia di rifiuti.”
Inquinamento elettronico da record
Il cosiddetto inquinamento da materiale elettronico ha raggiunto livelli record nel 2019. Anche se i rifiuti di questo genere vengono smaltiti regolarmente, lo stoccaggio comporta comunque dei rischi: acidi e metalli pesanti contenuti nelle componenti di un Pc possono riversarsi nell’ambiente e creare danni molto gravi.