Canone Rai esteso agli smartphone: un’inaspettata proposta che si teme diventi realtà

Canone Rai esteso agli smartphone, questa è la proposta di Carlo Fuortes, Amministratore del Gruppo Rai. Le reazioni non sono tardate ad arrivare anche se le motivazioni sono giustificabili.

Canone Rai
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Il Canone Rai ha un costo annuale di 90 euro per i contribuenti. La tassa sul possesso di un apparecchio audio televisivo potrebbe, però, aumentare dopo la proposta di Carlo Fuortes, Amministratore Rai, di estenderlo anche a smartphone e tablet. Il motivo alla base dell’intento è la possibilità per gli utenti di accedere ai contenuti Rai anche da device. Le reazioni si sono fatte sentire immediatamente, gli italiani hanno dovuto accettare diversi rincari negli ultimi mesi e un aumento della quota del Canone Rai è l’ultima notizia che, giustamente, avrebbero voluto ascoltare.

L’idea di Fuortes, follia per alcuni, idea saggia per altri

Carlo Fourtes ha sottolineato una incongruità tra la tassa sul Canone Rai pagata dai cittadini e il servizio offerto. Le entrate del Gruppo non sono equilibrate con quanto proposto. Non solo, altri Paesi europei prevedono importi molto più alti di 90 euro per il pagamento dell’imposta sulla televisione nazionale.

I contribuenti hanno l’occasione di utilizzare l’app Rai Play per vedere i programmi Rai quando e dove si desidera. Di conseguenza, l’accesso ai contenuti da un apparecchio diverso dal televisione di casa giustificherebbe il pagamento aggiuntivo della tassa. Che poi, afferma Fourtes, non sarebbe una vera e propria tassa di possesso relativa a smartphone e tablet ma un’imposta, un tributo volto a trovare quell’equilibrio tra quanto corrisposto e i servizi utilizzabili.

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Le attese reazioni dei cittadini all’estensione del Canone Rai agli smartphone

Alla notizia della possibilità di estendere il Canone Rai agli smartphone e ai tablet è seguita una reazione di contrasto – comprensibile – da parte dei cittadini. Il giudizio dei contribuenti è sostenuto da diverse forze politiche che affermano la non idoneità del momento per chiedere il pagamento di un ulteriore tributo agli italiani. La pandemia ha messo in ginocchio tanti settori, molti lavoratori faticano a ritrovare il giusto ritmo, gli aiuti economici del Governo incontrano una platea sempre più ampia, come si può pensare in un contesto del genere di inserire un altro rincaro?

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