A Buenos Aires, tramite il metodo skimming e phishing, un uomo ottiene in modo illecito 40 mila dollari. Ecco come difendersi dal pericolo.
Skimming e phishing. Due parole che dette così somigliano quasi al titolo di un videogioco ma che, invece, nascondono uno degli inganni più pericolosi di cui può essere vittima il nostro bancomat. Il phishing è (purtroppo) abbastanza noto: si tratta di una truffa che permette al criminale di entrare con l’inganno in possesso dei nostri dati bancari, inducendoci a cliccare su determinati link fraudolenti. Lo skimming, invece, è meno famoso ma altrettanto pericoloso. Di fatto è un reato, nel quale si incorre nel momento in cui si utilizza dei marchingegni applicati agli sportelli Atm in grado di clonare le carte degli utenti.
In questo modo, il truffatore entra in possesso dei dati dei clienti di questo o quell’istituto di credito, di fatto trasferendo su un’altra carta tutte le informazioni necessarie affinché il contenuto del conto venga trasferito altrove. Una truffa estremamente pericolosa, perché applicabile nella più totale invisibilità. In alcuni casi, i criminali arrivano a clonare anche quantità considerevoli di carte. L’ultima notizia, in tal senso, arriva nientemeno che da Buenos Aires, in Argentina.
Le Forze dell’ordine della Divisione Frodi e Truffe bancarie della Polizia Municipale della capitale argentina, ha arrestato un uomo nel quartiere di Chacarita, con l’accusa di aver compiuto truffe in modalità “skimming e phishing” per ben 40 mila dollari. Un bottino, come riferito dai media argentini, frutto di ben 36 tessere clonate (fra quelle trovate in suo possesso), per un giro truffaldino scoperchiato grazie a un’indagine avviata a seguito di una denuncia da parte del personale addetto alla sicurezza informatica del portale Red Link. La società stessa ha fatto sapere che le attività fraudolente sarebbero avvenute in più quartieri, fra i quali Belgrano, Monserrat e Palermo.
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Ma come accorgersi di uno skimming? Molto possono fare i servizi di prevenzione che informano gli utenti circa i potenziali pericoli delle loro carte bancomat. Rispetto ad altre truffe, però, la clonazione delle carte assume connotati più pericolosi, in quanto l’inganno vero e proprio viene eseguito da remoto, ossia dopo aver ottenuto i dati duplicati della tessera. Uno degli espedienti più semplici resta quello di coprire con una mano la tastiera nel momento in cui si digita il codice. Spesso, infatti, i dispositivi fraudolenti immortalano la procedura, sottraendo i dati nel modo più semplice possibile. Molto spesso, tali informazioni possono anche essere rivendute per scopi illeciti. Davvero meglio non correre rischi.