Vi è mai capitato di confondere le vecchie 500 lire fra gli attuali 2 euro? L’inconveniente potrebbe capitare anche con monete straniere.
Ricevere il resto in monete, solitamente, è una procedura piuttosto… spicciola. Soprattutto alla cassa di un supermercato, ricevere le rimanenze in monetine ci spinge ad affrettarne il recupero, infilando il tutto nel portafogli senza fare troppa attenzione se il conto sia giusto e se, soprattutto, le monete siano davvero quelle autentiche. Sì, perché potrebbe essere capitato a qualcuno di noi, al momento di rovistare fra gli spiccioli, di ritrovarsi con una moneta particolare. Qualcosa di strano che, lì per lì, avevamo identificato come un pezzo da 2 euro ma che, a un’analisi più approfondita, si è dimostrato essere qualcos’altro.
Attenzione ai dettagli quindi, perché esistono delle monete fisicamente simili ai nostri 2 euro ma appartenenti al conio di Paesi decisamente lontani dall’Unione europea. A volte è facile sbagliarsi anche con l’ultima versione delle vecchie 500 lire, conservate magari per ricordo e che, per errore, finiscono nel nostro portafogli dando luogo a spiacevoli equivoci. Ora, dal momento che il turismo favorisce lo spostamento da e verso Paesi extracomunitari, non è impossibile che alcuni spiccioli di un altro conio entrino in circolazione. E alcuni di essi, potrebbero indurci in vere e proprie gaffe.
E’ curioso come il cromatismo delle monete accomuni così tanti Paesi. Il bordo argentato e l’interno dorato tipico dei nostri 2 euro è una fantasia ripresa in molte più occasioni di quanto non si pensi. E l’esempio delle 500 lire conferma come la tendenza fosse decisamente antecedente all’introduzione dell’euro. Tanto per dirne una, se a qualcuno è mai capitato di viaggiare fino in Uruguay, avrà certamente ricevuto al cambio una moneta da 10 pesos, cromaticamente identici ai nostri 2 euro e del valore di circa 20 centesimi. Un’occhiata distratta potrebbe indurre all’errore, nonostante le differenze siano altrettanto evidenti. Ma se l’Uruguay è un esempio limite, altrettanti rischi possono essere corsi con una sterlina egiziana. Valore, appena 0,05 euro ma dettagli simili a quelli dei nostri 2, se non fosse per la maschera di un faraone sul retro.
Stesso discorso per i pezzi da 1 euro, altrettanto confondibili con altri simili appartenenti a un conio estero. La lira turca ad esempio, dal valore di 0,09 euro, è sorprendentemente simile alla nostra seconda moneta per valore. Stesso discorso anche per i due pesos argentini, con bordo dorato e centro d’argento. In questo caso, la differenza di valore fra le due monete è abissale: due pesos del Paese sudamericano equivalgono a soli 0,0086 euro. Abbastanza simile anche la moneta da 20 dollari giamaicani, pari a 11 centesimi di euro. Certo, basta fare attenzione per non incappare in errori marchiani. Ma, come abbiamo visto, nel caso degli “spicci”, molto spesso, è proprio questa che manca.