Brutte notizie per molti percettori del reddito di cittadinanza che rischiano di dover fare i conti con una riduzione del sussidio. Ecco cosa c’è da aspettarsi.
L’ultimo anno e mezzo ha visto cambiare le nostre esistenze a causa dell’arrivo del Covid che continua, purtroppo, ad avere un impatto negativo sia dal punto di vista delle relazioni sociali che economiche. Molte famiglie si ritrovano alle prese con una grave crisi economica, tanto da portare un numero crescente di persone a richiedere il reddito di cittadinanza.
Introdotto dal Governo Conte e riconfermato da quello a guida Draghi, lo scopo è quello di offrire un valido aiuto alle famiglie in difficoltà. Molti sono i nuclei famigliari che possono contare su questo sussidio. Allo stesso tempo sono molti i percettori del reddito di cittadinanza che rischiano di dover fare i conti con una riduzione del relativo importo. Ma per quale motivo? Entriamo nei dettagli e vediamo cosa c’è da aspettarsi.
Mentre il reddito di cittadinanza continua a essere oggetto di critiche, soprattutto in seguito ai dati allarmanti emersi dall’ultimo rapporto della Guardia di Finanza, sono molti i percettori che rischiano di dover fare i conti con una riduzione di tale sussidio. Questo in quanto la Legge di Bilancio 2022 prevede un taglio di 5 euro ogni mese sul reddito di cittadinanza, che potrà essere applicato solo in determinati casi.
Un taglio di per sé esiguo, ma che a lungo andare può portare a dover fare i conti con una riduzione consistente. Basti pensare che dopo una riduzione continua di dieci mesi, l’importo del reddito di cittadinanza risulterà ridotto di ben 50 euro.
Allo stesso tempo, come già detto, tale taglio verrà applicato solo in determinate circostanze. In particolare bisogna sapere che, in base a quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2022, a partire dal 1° gennaio 2022 verrà applicato un taglio mensile del reddito di cittadinanza pari a 5 euro a partire dal sesto mese di fruizione del sussidio. Tale taglio proseguirà anche in caso di rinnovo della misura, ovvero dopo i 18 mesi.
Allo stesso tempo è previsto che l’importo del reddito di cittadinanza, percepito dalla singola persona, non possa essere inferiore a 300 euro. Proprio per questo motivo, nel caso in cui l’importo sia già inferiore a 300 euro, non verrà applicata alcuna decurtazione. Nel caso in cui, in seguito ai vari tagli, l’importo del sussidio dovesse risultare inferiore a 300 euro, allora non verranno applicati ulteriori riduzioni.
Tale soglia, come già detto, riguarda la singola persona. Questo vuol dire che in presenza di nuclei famigliari più numerosi, bisogna moltiplicare tale importo per il corrispondente parametro di scala di equivalenza. Ovvero 1 per il soggetto beneficiario, a cui bisogna aggiungere:
È facile quindi dedurre che in presenza di un nucleo familiare composto da due maggiorenni, la soglia è fissata a 420 euro. Se vi sono un minorenne e un maggiorenne, allora il limite è di 360 euro e così via.
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Oltre alla soglia da rispettare, vi sono anche altri casi in cui il taglio non viene applicato. Ne sono un chiaro esempio i nuclei famigliari in cui sia presente almeno un minore di età inferiore ai 3 anni e quelli in cui sia presente almeno una persona con disabilità grave o non autosufficiente.
Ma non solo, non subiscono tagli al sussidio nemmeno coloro che risultano esonerati dal percorso di politica attiva. Tra questi si annoverano coloro che frequentano un corso di studio o di formazione, hanno un’invalidità riconosciuta pari almeno al 46%, donne in dolce attesa e chi ha più di 65 anni.