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Risparmio

Case a 1 euro, l’occasione c’è ma gli obblighi pure: ecco quanto si spende davvero

Attenzione a intraprendere il progetto con leggerezza. Le case a 1 euro sono un’opportunità ma richiedono anche il rispetto di prerogative precise.

Foto di Michal Jarmoluk da Pixabay

Un progetto particolare quello delle case a 1 euro. Non di grandissimo successo, potrebbe però risultare un’occasione interessante nel momento in cui si abbia un po’ di denaro da parte. L’importante è entrare appieno nell’ottica che i soldi risparmiati per l’acquisto dell’abitazione dovranno essere reinvestiti in tutto il resto. Chiaro, un costo così contenuto per un immobile crea pensieri contrastanti: da un lato l’opportunità è ghiotta, ma dall’altro subentrano le classiche domande legate a un caso simile. Le quali, il più delle volte, sono azzeccate.

le case a 1 euro, infatti, sono perlopiù immobili bisognosi di restauro. Il che significa dover realizzare un progetto che richiederà esborsi precisi. In sostanza, è vero che case al prezzo di un caffè esistono ma è vero pure che il prezzo simbolico non sarà l’unico da sostenere. Considerando che, perlopiù, il piano è destinato a piccoli comuni, magari dove vige uno spopolamento progressivo, simili progetti rappresentano un’occasione importante di sviluppo e investimento. Per questo, dopo l’acquisto, si incorrerà in veri e propri obblighi, dettati da linee guida precisa da seguire per non incorrere in spiacevoli effetti collaterali.

Case a 1 euro, i costi reali: gli obblighi da non disattendere

Si tratta a tutti gli effetti di un contratto per l’abitazione. Questo, di conseguenza, richiede di onorare le spese relative al trasferimento di proprietà ma anche l’obbligo di stipulare una polizza fideiussoria con il Comune interessato, per un importo pari a 4 mila euro, valido per 4 anni e 6 mesi. Si tratta di fatto di una caparra volta a garantire l’effettiva realizzazione del progetto, che diventerebbe cauzione a favore del Comune nel momento in cui l’intestatario del progetto risulti inadempiente. E questo è solo uno dei costi, l’unico in qualche modo fisso. Il resto lo farà l’immobile stesso, nel senso che i lavori interni andranno in base alle necessità strutturali.

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Anche qui, però, subentra un obbligo. Ovvero, quello di iniziare i lavori di ristrutturazione entro la data stabilita dal contratto, solitamente pochi mesi dal momento della stipula. Comunque non oltre i quattro anni dalla firma. Questo significa dover disporre delle risorse necessarie prima di intraprendere l’avventura. Un euro per l’acquisto della casa ce l’ha chiunque. Per il resto, tutto dipende. Meglio pensarci bene.

Published by
Damiano Mattana