Il Canone Rai che molti cittadini vorrebbero abolire, ben presto potrebbe addirittura comportare una spesa maggiore. Il motivo di questa drastica decisione
Il Canone Rai è sempre oggetto di accese discussioni. Per molti italiani si tratta di una tassa troppo onerosa oltre che inutile. In molti, con l’avvento delle nuove tecnologie dei canali tematici e delle videoteche on demand, hanno chiaramente affermato di non usufruire più delle canali della televisione pubblica.
In virtù di ciò, non vorrebbero più sostenere un costo per qualcosa di cui non fanno uso. Il canone però almeno per ora rimane un’imposta che viene prelevata ai contribuenti tramite la bolletta dell’energia elettrica e quindi forzata.
Finora ha riguardato i dispositivi elettronici come le televisioni, ma ben presto lo scenario potrebbe mutare profondamente. L’amministratore delegato della Rai Carlo Fuortes ha infatti dichiarato esplicitamente che l’azienda sta ponderando circa l’ipotesi di estendere il tributo anche a tablet e smartphone.
A suo modo di vedere, essendo dei dispositivi capaci di riprodurre i canali della televisione pubblica, potrebbero essere tassati al pari una televisione. A tal proposito, ecco come ha giustificato questa possibile introduzione: “In Italia il canone è legato al possesso di un’apparecchiatura televisiva, mentre in altri paesi si paga in base alla possibilità di vedere le trasmissioni. Visto che tutti i device possono accedere ai programmi Rai e Raiplay, sarebbe il caso che che anche noi ci adeguassimo”.
Naturalmente l’idea non piace quasi a nessuno e oltre al popolo, anche alcuni esponenti politici hanno manifestato tutto il loro dissenso. La leader di “Fratelli d’Italia” Giorgia Meloni ha di fatto dichiarato guerra al possibile aumento. Infatti lo ritiene un rincaro mascherato che andrebbe a pesare su ogni cittadino che possiede uno smartphone.
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La Meloni senza troppi fronzoli ha affermato che la proposta sarà contrastata in ogni modo, soprattutto alla luce del periodo di grande difficoltà economica che stanno vivendo gli italiani. Lo scenario infatti cambierebbe radicalmente nel caso, visto che si passerebbe da un’imposta per nucleo familiare ad una per apparecchio posseduto.