Con la Manovra, stanziate risorse per il pensionamento anticipato con lavori usuranti. Nuovi raggruppamenti per un assegno da 1.150 euro netti al mese.
Le novità del sistema pensione, anche nell’interregno ante-riforma che sarà l’anno 2022, passeranno anche da una serie di provvedimenti collaterali. Uno fra tutti, già annunciato da tempo, riguarda l’incremento delle professioni usuranti, ovvero quelle che consentirebbero un accesso anticipato al pensionamento per la loro gravosità su chi le esercita. La mossa del Governo ha portato all’estensione massiccia delle professionalità che rientrano nella categoria, portandole addirittura a 82. Questo significa che una platea potenzialmente più estesa di lavoratori potrà accedere ai vantaggi di questa condizione.
L’aggiunta è di 55 rispetto alle 27 già previste, divise in 15 diversi gruppi e inquadrate a norma di legge. In questi casi, i lavoratori potranno beneficiare dell’anticipo sulla pensione, grazie anche alle prossime modifiche all’Ape Sociale, altrettanto annunciato proprio in ottica di un potenziamento del sistema pensionistico. Fra i lavori usuranti, rientrano le prime 30 professioni segnalate dalla commissione sui lavori presieduta dall’ex ministro del Lavoro, Cesare Damiano. Inclusi anche i lavori individuati nelle categorie dei codici rossi e bianchi, quindi mansioni simili a quelle già incluse negli elenchi. Venticinque in totale.
Il ventaglio si allarga di parecchio. Considerando solo i primi 30 lavori usuranti inseriti in graduatoria, fra previdenze Inail e Inps si contano circa 470 mila lavoratori potenzialmente interessati. I raggruppamenti si estendono fino a un totale di 23, inclusi nella tabella A della Legge di Bilancio. Rientrano in questo quadro delle professionalità come gli insegnanti di scuola primaria e le maestre d’asilo, ma anche portantini, corrieri, magazzinieri, impiegati nel settore delle pulizie, conduttori di veicoli e di altri macchinari mobili, oltre agli operai manifatturieri, agricoli e dell’edilizia.
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Per poter accedere al pensionamento anticipato, il lavoratore dovrà raggiungere perlomeno i 63 anni di età. Con un periodo di contributi compreso fra 30 e 36 anni, anche in base alla mansione svolta. Si tratterà di un periodo di transizione, durante il quale ai lavoratori verrà corrisposto un assegno temporaneo fino al momento in cui non verrà raggiunta l’età pensionistica base, ovvero 67 anni. Per quanto riguarda gli importi, l’assegno non potrà superare i 1.500 euro lordi al mese per 12 mesi. Al netto, si percepiranno quindi 1.150 euro al mese. Ingente il piano di investimento (anche se per l’ex ministro Damiano le risorse dovranno essere anche più corpose): 970 milioni di euro per il quinquennio 2022-2027.