Attenzione alla data dell’1 novembre. Da quel giorno, tutti i dispositivi non in grado di supportare la nuova versione di WhatsApp dovranno farne a meno.
Un’app non è per sempre. Nel senso che, di tanto in tanto, per poter continuare a funzionare ha bisogno di aggiornamenti, a volte persino di un nuovo dispositivo. WhatsApp non fa eccezione, soprattutto in questo momento. Tra novità grafiche e di privacy, anche l’app che fa capo a Facebook si prepara a interrompere il servizio per tutti quegli utenti non in possesso dei device giusti per supportare i nuovi termini di servizio. Del resto, una procedura simile viene applicata proprio in termini di sicurezza, garantendo nuovi servizi nel massimo della protezione dei dati.
A partire dall’1 novembre, WhatsApp cambierà quindi fisionomia. E lo farà solo per alcuni determinati dispositivi, costringendo a sostituirlo chi possiede quelli rimasti fuori dal magnifico elenco. Si tratta degli smartphone e degli altri device più datati, che non potranno ricevere gli aggiornamenti dell’applicazione, che viaggerà solo sulle versioni successive ad Android 4.0.4.
Imprescindibile, affinché WhatsApp continui a funzionare, un dispositivo con versione pari o superiore ad Android 4.1, in grado però di ricevere Sms ed effettuare chiamate. Questo per quanto riguarda gli smartphone. Per gli iPhone, invece, il servizio dell’app verrà mantenuto su tutti quei dispositivi che hanno installato iOS 10. Non si tratta di un dettaglio, considerando che WhatsApp è utilizzato da oltre 2 miliardi di persone e svolge un servizio di comunicazione oggi come oggi fondamentale. Non solo per scambiare messaggi ma anche contenuti, file e, naturalmente, foto e video.
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In sostanza, chi è in possesso dei seguenti dispositivi dovrà affrettarsi a sostituirli per poter continuare a utilizzare WhatsApp. E c’è da scommettere che in molti seguiranno la direttiva, nel rispetto dei numeri suddetti. In pochi, probabilmente, saranno disposti a rinunciare a un servizio simile, anche se c’è da dire che già in passato in molti, pur di non assolvere alle regole degli aggiornamenti, scelsero di cambiare applicazione. Ad esempio Telegram, ma erano altre condizioni. In quei giorni si parlava di privacy, ora è questione di servizio vero e proprio. Di seguito la black list: