La scadenza del 31 ottobre per il bollo auto, possibili guai con il Fisco per bonifici ai figli e aumento delle pensioni: tutti i temi caldi della settimana.
La scadenza del 31 ottobre per il pagamento del bollo auto è una data da non dimenticare per gli automobilisti italiani, se non vogliono incorrere in gravi rischi. Ma non solo, è bene prestare attenzione ad un gesto che potrebbe costare caro quando si fa un bonifico al figlio.
Se tutto questo non bastasse, sono in molti a voler sapere chi sono i fortunati che potranno beneficiare di una pensione più alta. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere in merito e soprattutto cosa sta succedendo.
Il bollo auto deve essere pagato entro la data di scadenza. Non ci saranno, infatti, rinvii, cancellazioni o proroghe. Alcune regioni, in realtà, hanno concesso una dilazione mentre altre hanno deciso di ampliare la platea degli esenti al pagamento e di coloro che hanno diritto ad una riduzione della tassa automobilistica.
Dove, invece, non sono previste agevolazioni, è bene effettuare i pagamenti entro la data di scadenza, onde evitare di incorrere in possibili problemi. Entrando nei dettagli il pagamento deve essere effettuato entro l’ultimo giorno del mese successivo alla scadenza del bollo precedente. Questo vuol dire che entro il 31 ottobre bisogna pagare il bollo auto con scadenza il 31 settembre 2021.
Fare un bonifico al figlio è possibile, tuttavia bisogna stare attenti, onde evitare spiacevoli inconvenienti con l’Agenzia delle Entrate. In genere, in tale caso, non si è sottoposti a controlli da parte del Fisco. Tuttavia vi sono alcune circostanze che potrebbero destare l’attenzione dell’Agenzia delle Entrate.
Ne è un chiaro esempio il caso di un figlio fa arrivare dei bonifici derivanti da attività in nero sul conto corrente del padre. Ma non solo, può capitare che un padre decida di dare dei soldi al figlio per comprare una casa. Se il Fisco dovesse accorgersi che l’immobile è intestato a un soggetto privo di fonte di reddito, potrebbe avviare dei controlli. Proprio per questo motivo si consiglia sempre di prestare attenzione alla causale del bonifico.
Circa 22 milioni di italiani potranno, molto probabilmente, a breve beneficiare di un incremento della propria pensione di ben 300 euro. A partire da gennaio 2022, infatti, dovrebbero tornare a crescere gli importi degli assegni. Questo per via della rivalutazione in proporzione all’incremento del costo della vita.
Il tasso di inflazione, infatti, costringe a rivedere al rialzo gli importi della pensione, con un aggravio di 4 miliardi sulle casse previdenziali. Ovviamente non si tratterà di un aumento standard, con la rivalutazione che sarà proporzionale all’importo della pensione.
Se, ad esempio, un soggetto percepisce un assegno da 1.500 euro al mese, vedrà un aumento di circa 300 euro l’anno. Non resta quindi che attendere e vedere cosa accadrà in seguito alla rivalutazione delle pensioni.