Vi siete mai chiesti quanto guadagnano un cameriere, un manutentore, un cuoco o una segretaria di Montecitorio? Il tema stipendi è sempre d’attualità, e le loro buste paghe sono davvero uno schiaffo alla povertà. Andiamo a scoprirle.
I costi della Casta: sembra un gioco di parole, in realtà si tratta di un rebus che pare non abbia mai una soluzione definitiva. Con la crisi che ha investito a livello mondiale i lavoratori di ogni categoria è lecito chiedersi quanto guadagna un operaio alla Camera dei Deputati. Perché sono davvero tante le persone impiegate all’interno del “Palazzo del Potere” per eccellenza e non mancano le polemiche su quanto costano ai contribuenti. Timidi segnali arrivano di tanto in tanto da chi propone tagli alle spese, da chi annuncia rivoluzioni più o meno importanti, da chi vanta riduzioni del 5% ottenute durante un mandato, ma per tutta risposta balzelli e aumenti progressivi, benefit e rimborsi spese vari, la macchina governativa costa miliardi all’anno. E a pagare, naturalmente, è il popolo.
Deputati e Senatori, oltre a stipendi ricchissimi, vedono innalzare i compensi puntualmente, nonostante referendum, riforme e mozioni che molte forze politiche cercano di far attuare per dare quantomeno un contegno allo spreco; spreco tutto italiano tra l’altro, perché in Europa il costo della politica è inferiore di un terzo rispetto al Bel Paese.
Tanto per parlare con i numeri, ad oggi un Deputato percepisce un’indennità lorda di 11.700€, che al netto si traduce in circa 5.340€ al mese; ma non è finita qui perché a questi vanno aggiunti la diaria di 3.503.00€ e i rimborsi spese di mandato pari a circa 3.600€. Infine, non mancano 1.200€ all’anno in rimborsi telefonici e fino a circa 4.000€ a trimestre per i trasporti
I Senatori? Godono di una busta paga mensile lorda di 11.500€ circa a cui si aggiunge naturalmente la diaria – di 3.500€ – le spese di mandato pari a circa 4.000€ e più di 1.500€ al mese per l’uso di telefoni e trasporti.
Non sono solo gli Onorevoli a costituire la cifra pazzesca sostenuta da Palazzo. per i dipendenti della Camera, tra retribuzioni e contributi previdenziali, ogni anno si sborsano centinaia di milioni di Euro. A questi, vanno aggiunti anche i costi del personale in pensione, che si aggirano intorno a 300 milioni di euro. Non dimentichiamo i costi delle bollette. Eh sì, perché anche a Montecitorio si pagano Luce e Gas. La spesa annua? Superiore ai 4 miliardi di Euro. Altri miliardi “volano” ogni anno per costi legati alla stampa e redazione degli atti, per le assicurazioni su infortuni dei lavoratori e naturalmente anche per gli approvvigionamenti alimentari. E queste sono solamente le voci principali.
Appena sotto la “punta dell’iceberg” troviamo i costi dei dipendenti. Operai, segretari, falegnami, manutentori, barbieri e camerieri e chi più ne ha più ne metta che lavorano dentro il Palazzo. Ad oggi sono presenti quasi 1.500 lavoratori suddivisi in varie categorie e livelli retributivi. L’Ufficio di Presidenza della Camera ha reso pubbliche le cifre del trattamento economico dei dipendenti di Montecitorio. Chiunque può sapere quanto guadagnano le figure professionali fortunate che hanno trovato impiego a Palazzo. E che sembra non conoscano le difficoltà del lavoro che invece investono giovani e meno giovani in ogni parte d’Italia. La crisi, per loro, semplicemente non esiste.
Il livello base di retribuzione, assegnato a figure professionali come tecnici manutentori, barbieri, centralinisti o elettricisti, per citare alcune mansioni, attualmente si aggira intorno ai 30.000€ all’anno, e stiamo parlando di un entry level. Dopo soli 10 anni di lavoro, l’operaio si ritrova un guadagno annuo che può anche superare i 50.000€, e arrivare alla “vecchiaia” ancor più serenamente grazie agli 80.000€ annui che arrivano dopo una ventina di anni di onorato servizio. Non solo stipendi inarrivabili per le stesse categorie di lavoratori che vengono assunti al di fuori del Palazzo, ma anche aumenti del 2.5% annui garantiti e numerosi benefit che fanno venire l’amaro in bocca a chiunque svolga un lavoro “normale”. Non mancano indennità varie, e naturalmente supplementi per lavoro durante le festività o in orario notturno, e agevolazioni di vario tipo presso “partner” come società assicurative, compagnie telefoniche eccetera. È vero che chi lavora a Montecitorio non può per Legge avere un secondo lavoro, ma probabilmente a nessuno di questi impiegati sfiora l’idea di andare a cercarselo.
Salendo poco più su nella specializzazione e nel livello retributivo, troviamo commessi e tecnici esperti, ovvero quelle persone che si occupano di telecamere, microfoni, videosorveglianza, macchinari e tutta l’attrezzatura presente all’interno del Palazzo. Un entry level parte già con più di 35.000e all’anno e al secondo scatto, che arriva anche prima dei 10 anni, può vedere a fine anno un bel gruzzoletto di oltre 60.000€. Con aumenti progressivi di decennio in decennio, a fine carriera un tecnico specializzato può contare anche su più di 100.000€ all’anno. Non male, viene da immaginarsi un periodo pensionistico di tutto rispetto.
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Qui si sale davvero di grado e di prestigio, e ovviamente anche di stipendio! Un Segretario, un documentarista o un ragioniere che sono riusciti a vincere il concorso, possono dire di aver vinto alla Lotteria; eh sì perché gli stipendi variano da un minimo di 50.000€ all’anno e raggiungono picchi, dopo qualche scatto di anzianità, anche superiori ai 200.000€. Il nuovo sogno “americano”? Diventare l’assistente di un politico: con uno stipendio d’ingresso di oltre 30.000€ all’anno si arriva all’età della pensione incassando più di 130.000€ annui, esclusi naturalmente indennità di funzione e i vari benefit.