Secondo l’Oricon nei prossimi 5 anni si dovrebbero creare 10.000 posti di lavoro nella ristorazione. Cerchiamo di capire perché potrebbe avvenire ciò
Il settore della ristorazione è sicuramente tra quelli più falcidiati dalla lunga fase caratterizzata dalla pandemia. Le continue chiusure delle attività hanno dato una brutta spallata all’intero comparto, che adesso a piccoli passi sta ripartendo.
A quanto pare però ci sarà un periodo di grande prosperità in tal senso, visto che stando al quadro prospettato da ORICON (Osservatorio Ristorazione Collettiva e Nutrizione) nel corso dei prossimi 4-5 anni potrebbero aprirsi nuove opportunità lavorative per quanto concerne la ristorazione collettiva.
Sono previsti circa 10.000 nuovi inserimenti, frutto della ripresa delle attività negli asili nido e servizi per l’infanzia oltre che nelle mense. Tutto ciò dovrebbe aver vita grazie agli investimenti previsti dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), che prevedono tra l’altro l’assunzione di circa 34.000 nuovi educatori ed insegnanti.
La rinascita della ristorazione collettiva è inoltre importante anche per dare nuova linfa all’occupazione femminile. Questo settore infatti è costituito per oltre il 90% da esponenti del gentil sesso.
Questa nuova fase di prosperità ha come obiettivo anche quello di consentire alle madri con figli in età infantile di poter tornare a lavorare (o di potersi cimentare nel caso non abbiano potuto in precedenza). Il tempo pieno a scuola e la mensa sono degli incentivi importanti, che consentono ai genitori di poter programmare meglio il proprio tempo e di stare sereni per quanto riguarda i loro bambini.
Molte mamme non saranno più costrette a scegliere tra lavoro e cura della prole e potranno dare il loro contributo alla famiglia in termini economici. La situazione è decisamente più complicata nel meridione, dove questo divario è di gran lunga più ampio.
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Solo il 16% della donne con figli sono occupate, il che la dice lunga sulla necessità di istituire al più presto questi servizi per i più piccoli. Insomma, la ristorazione collettiva può essere l’innesco perfetto di una catena che vede coinvolte più parti in causa. L’auspicio è che il piano del PNRR possa avere un roseo prosieguo, con tutti i benefici annessi e connessi per l’economia nazionale.