Non ci sono cancellazioni in vista per quanto riguarda il Bollo auto. Tuttavia, nell’ottica dello sgravio fiscale, potrebbe saltare il Superbollo.
Nessuna cancellazione in vista del Bollo auto. Al massimo qualche agevolazione mirata, pensata allo scopo di favorire l’acquisto di auto elettriche e, in tal modo, fornire il proprio apporto alla svolta sostenibile. Ma nessuna cancellazione, questo no. Il Bollo, tassa fra le più detestate dagli italiani, resterà al suo posto, comminata a chiunque possieda un’automobile e ne benefici al pari di qualsiasi altro bene. Nei mesi scorsi, alcuni bonus ad hoc avevano indotto nell’equivoco di ritenere prossima una rimozione della tassa, ipotesi rivelatasi poi più che infondata.
Tuttavia, un piano di eliminazione dei piccoli tributi rientra nella programmazione del Governo. In questo progetto, non rientra il Bollo auto ma potrebbe rientrarci il Superbollo, ovvero la tassa sulle auto di lusso. Non sarebbe la prima volta. Anche in passato, questa tassazione addizionale erariale al Bollo auto era stata messa da parte, per poi essere reintrodotta. Nello specifico, si tratta di una tassa applicata ai veicoli adibiti a trasporto di persone e cose con potenza superiore ai 185 Kw.
La soglia di riferimento è quindi quella di 185 Kw. Al di sopra di questa, scatteranno aumenti in serie, pari a 20 euro per ogni Kw di potenza ulteriore. Fermo restando che anche sul Superbollo vengono applicate delle particolari agevolazioni sotto forma di riduzione. Dopo cinque anni dalla costruzione dell’auto, ad esempio, si procederà a una decurtazione del 60%, per poi proseguire a scaglioni: 30% dopo 10 anni, 15% dopo 15 anni. Dopo vent’anni dalla prima immatricolazione, o meglio dalla costruzione dell’auto, il Superbollo addirittura si azzererebbe.
LEGGI ANCHE >>> Auto, occhio al superbollo: tutto quello che c’è da sapere
Chiaramente, il Superbollo non si applicherebbe nel caso il possessore del veicolo sia già esente dal Bollo ordinario (per esempio nel caso di veicoli utilizzati da disabili). L’ultima cancellazione risale al 1997, per poi essere reintrodotta nel 2011 ma solo per veicoli con potenza superiore ai 225 Kw, con 10 euro di addizionale per ogni Kw di eccedenza. L’ultima modifica risale all’anno successivo, 2012, quando furono stabilite le soglie che perdurano ancora oggi. L’eventuale cancellazione rientra nel nuovo piano di sgravio fiscale, pensato per alleggerire la pressione del Fisco sia sulle spalle dei contribuenti che sui magazzini della Riscossione. Ulteriori novità arriveranno probabilmente a breve.