Una delle più quotate alternative al caffè non è propriamente benefica come si pensa. Ecco qual è e che genere di effetti nocivi può comportare
Una delle bevande preferite dai cittadini di tutto il mondo è sicuramente il caffé, che naturalmente varia in base alle zone. C’è chi lo preferisce in tazzina come gli italiani o chi lo gusta come una sorta di bibitone in pieno stile americano.
Essendo una sostanza energizzante e stimolante non va assunta in grandi quantità visto che alla lunga può avere degli effetti collaterali non proprio piacevoli. Ad esempio può portare ad avere difficoltà nell’addormentarsi o addirittura ipertensione o problemi di gastrite.
Caffè: quali effetti indesiderati può provocare la sua alternativa per eccellenza
Ciò ha portato negli anni ad “emigrare” verso bevande alternative come orzo, succo di grano, te matcha e altri affini. Tra le più sorseggiate dell’ultima decade c’è chiaramente il ginseng, estratto prodotto dalla radice della pianta Panax ginseng e Panax quinquefolius.
È originaria di Cina, Corea e Russia e viene usato come stimolante per il sistema immunitario. Per questo si può affermare che in ginseng ha diverse proprietà benefiche così come dimostrato dalla medicina.
Tra queste si possono annoverare l’aumento dell’attività cerebrale e dell’energia fisica. Inoltre aiuta a recuperare in breve tempo le forze. Quindi, quando si prova stanchezza può essere di grande aiuto. Una tesi suffragata da alcuni studi secondo cui il suddetto estratto può migliorare le prestazioni a lavoro e l’attenzione vista la presenza al suo interno di vitamina B e C oltre che di una grande quantità di sali minerali e ferro.
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L’altra faccia della medaglia è quella degli effetti collaterali (per chi ne fa abuso), che non vanno assolutamente sottovalutati. I più comuni sono l’insonnia e altri disturbi simili, la tachicardia e l’ipertensione. Alcune persone avvertono anche tremori e fastidiosi mal di testa.
Altre invece hanno lamentato l’insorgere di problemi gastrointestinali e digestivi (che in alcuni casi sono soggetti a risarcimenti). Chi è alle prese con disturbi psichiatrici o legati all’ipersensibilità sarebbe meglio che non ne facesse uso. Si tratta comunque di uno stimolante, per cui i medici ne consigliano un uso piuttosto moderato.