Dalle bollette alle multe, attenti ai documenti. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo per quanto tempo bisogna conservare le ricevute.
A partire dall’alimentazione, passando per il lavoro, fino ad arrivare alle varie esigenze quotidiane, sono davvero tante le cose a cui dover prendere ogni giorno attenzione. Presi dai mille impegni della vita quotidiana, però, può capitare a tutti di tralasciare qualcosa, rischiando in alcuni casi di dover fare i conti con spiacevoli conseguenze.
Ne sono una chiara dimostrazione le bollette, ma anche le ricevute di multe e imposte pagate, così come le dichiarazioni dei redditi. Tutti documenti importanti, in quanto ci permettono di dimostrare di aver effettuato i relativi pagamenti. Proprio in questo ambito sono in molti a chiedersi per quanto tempo bisogna conservare i vari documenti, con la risposta che, a differenza di quanto si possa pensare, non è scontata.
Grazie alle nuove tecnologie sono sempre più le persone che decidono di farsi arrivare le bollette e i vari documenti online, procedendo con i relativi pagamenti attraverso degli accrediti diretti sul proprio conto. Allo stesso tempo sono in molti a preferire che i documenti in questione arrivino presso la propria abitazione in modalità cartacea. Come è facile intuire, con il passare degli anni, però, le carte finiscono per accumularsi, tanto da decidere dopo un po’ di buttarle.
Un gesto, quest’ultimo, che potrebbe portare con sé degli spiacevoli inconvenienti. Proprio per evitare ciò, quindi, si ricorda che bisogna conservare tali ricevute per almeno un determinato arco di tempo. Entrano nei dettagli bisogna conservare per 5 anni le ricevute di multe pagate, ma anche spese condominiali, affitto, mutuo e imposte sugli immobili. Diverse, invece, le tempistiche per il bollo auto che si prescrive in 3 anni.
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Soffermandosi sulla dichiarazione dei redditi, inoltre, anche in questo caso bisogna conservare tutti i documenti per almeno 5 anni dalla data di presentazione. Ma non solo, se nella dichiarazione redditi sono indicate spese detraibili o deducibili ripartite in più anni, allora bisogna contare i cinque anni a partire dall’anno in cui è stata presentata la dichiarazione in cui è indicata la rata.