Anche nel 2021 sarà possibile presentare richiesta per l’Ape sociale, con molti invalidi civili che potranno andare in pensione prima. Ecco cosa c’è da sapere.
Il lavoro è un diritto e un dovere. Proprio svolgendo l’attività lavorativa, infatti, abbiamo la possibilità di attingere a quella fonte di reddito necessaria, che ci permette di acquistare i vari beni e servizi di nostro interesse. Allo stesso tempo non si può negare come spesso il lavoro si riveli essere fonte di problemi, per via dei vari impegni e scadenze da rispettare.
Non stupisce, quindi, che siano in molti a non vedere l’ora di maturare i requisiti necessari per poter andare in pensione. A tal proposito interesserà sapere che, in possesso di determinati requisiti, gli invalidi civili possono andare in pensione prima grazie all’Ape sociale. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere.
L’invalidità civile, ricordiamo, viene riconosciuta a persone affette da una minorazione di tipo fisico, psichico o sensoriale, con una riduzione permanente della capacità lavorativa. Il riconoscimento dell’invalidità civile non è legato a requisiti contributivi specifici. Diversa, invece, è la questione per andare in pensione prima, in quanto, in questo caso, bisogna essere in possesso di determinati requisiti.
Ebbene, entrando nei dettagli bisogna sapere che gli invalidi civili con alta riduzione della capacità lavorativa possono accedere all’Ape Sociale. Quest’ultima, in realtà, non è una vera e propria pensione. Bensì si presenta come un sussidio che viene riconosciuto fino al raggiungimento dell’età pensionabile. Hanno diritto ad accedere a tale misura coloro che presentano una riduzione della capacità lavorativa, accertata dalle competenti commissioni medico legali, superiore o uguale al 74%, purché abbiano almeno 63 anni di età.
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Ma non solo, sono previsti anche altri requisiti specifici, come ad esempio l’aver maturato almeno 30 anni di contributi. L’indennità decorre dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda ed è calcolata sulla base della contribuzione versata e dell’anzianità del soggetto richiedente. Non è prevista la tredicesima e l’importo massimo erogato è pari a 1500 euro lordi. Nel caso in cui il soggetto richiedente avesse diritto a un importo maggiore, infatti, dovrà attendere la maturazione dei requisiti della pensione di vecchiaia.