Batosta sul costo delle sigarette elettroniche e del tabacco da inalazione. In parte già attivati, i rincari si protrarranno fino al 2023.
Fumare non fa solo male alla salute ma anche al portafogli. Lo sanno tutti, anche i fumatori più incalliti. Il prezzo delle sigarette, siano quelle tradizionali o quelle elettroniche, è un costo che grava sulle spese mensili di una famiglia, portando il bilancio finale a recitare cifre anche ingenti. A seconda, naturalmente, della misura in cui il vizio del fumo è esercitato. A ogni modo, in un momento storico in cui occorre fare i conti con dei rincari in diversi settori, non stupisce che la questione abbia riguardato anche il costo del tabacco nelle sue varie forme.
L’allarme suona soprattutto in merito alle sigarette elettroniche, pronte ad aumentare sensibilmente durante l’autunno. Assieme, naturalmente, alle utenze e al costo del carburante. Insomma, un periodo non facile per i fumatori che, accanto alle problematiche inevitabili derivanti dal loro vizio, dovranno ora fare i conti con un rincaro piuttosto gravoso dei costi. Il che, unito a quelli generali, significherà una modifica sostanziale delle finanze familiari. Come detto, in base a quella che è la spesa media per l’acquisto dell’occorrente per le sigarette.
Sigarette elettroniche, i prezzi schizzano: a quanto ammonta l’aumento
Sigarette elettroniche quindi, ma anche tabacco riscaldato. Sono questi gli ambiti principali dell’aumento dei prezzi che, a partire da gennaio, interesseranno le diverse marche. Protraendosi, peraltro, fino al 2023. Secondo quanto determinato dagli esperti del settore, si procederà dal 15% e al 10% dal 1° gennaio 2021, per poi proseguire dal 20% e al 15% dal 1° gennaio 2022. Si chiuderà (per ora) all’1 gennaio 2023, quando si verificheranno scatti dal 25% e al 20%. E questo solo per quanto riguarda le sigarette elettroniche. Una novità che peraltro aveva incontrato le reticenze dell’Associazione nazionale produttori di fumo elettronico (Anafe), convinta che l’aumento della tassazione (+300% entro il 2023) vada indirettamente a proteggere il tabacco tradizionale, rispetto a un prodotto “in crescita esponenziale e meno nocivo”.
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Tant’è, almeno per ora. E, come si diceva, anche il tabacco da inalazione senza combustione (escluso quello a uso medico) riceverà dei rincari. Anche qui, si va ad aumenti graduali fino al 2023. Già iniziati peraltro: 30% dall’1 gennaio 2021, poi si toccherà il 35% dal 2022 e addirittura il 40% dall’1 gennaio 2023. Aumenti già in vigore quindi, ma solo un assaggio di quella che sarà la batosta della fine del biennio. Senza contare che anche le previsioni sul costo in aumento progressivo delle materie prime abbracciano un lungo periodo.