Ritiro di farmaci dal mercato per rischio chimico. Il pericolo per la nostra salute non viene solo dagli alimenti contaminati ma anche da due marche di compresse.
Continuano le segnalazioni di prodotti contaminati. Il ritiro, questa volta, non riguarda alimenti con ossido di etilene o sostanze dannose per la salute di tutti noi ma alcuni farmaci, nello specifico due marche di compresse. L’attenzione deve essere alta per non rischiare di ingerire pasticche che contendono un rischio chimico rilevante. Le marche interessate sono Estendia e Carboglik.
Il primo richiamo da segnalare riguarda le compresse Carboglik 30 dell’azienda Farmac Zabban SPA. Il numero del lotto di riferimento è 210203 con data di scadenza il 31 marzo 2024. Il ritiro dei farmaci è stato giustificato dal Ministero della Salute per la presenza di valori oltre la soglia limite consentita di ossido di etilene all’interno dell’ingrediente Fabenol. La raccomandazione è di non utilizzare assolutamente il prodotto in questione.
Il secondo ritiro riguarda il marchio Estendia della Lusacofarmaco d’Italia SPA. Parliamo di confezioni che contengono 30 compresse da 1,03 grammi appartenenti al lotto E07896 e al lotto E07897 con data di scadenza il mese di maggio 2023. Anche in questo caso la causa del ritiro è la presenza di ossido di etilene oltre la quantità consentita all’interno di una delle materie prime del prodotto. Il consumo è assolutamente vietato ed è consigliato riconsegnare le compresse al rivenditore.
Leggi anche >>> Allarme porchetta contaminata | Aumenta assegno invalidità | Busta paga più alta
L’ossido di etilene è entrato nelle nostre vite e sembra non volerne uscire. Le compresse sono solo l’ultimo nodo di una catena troppo lunga che da qualche mese mette in pericolo la salute delle persone. Dagli scaffali dei supermercati sono stati ritirati gelati, yogurt, dado da brodo, pasta, pesce e tanti altri prodotti contenenti ossido di etilene o altre sostanze pericolose se ingerite. L’ossido viene utilizzato per la sterilizzazione di strumenti medici, si capisce che in cucina o nei farmaci non dovrebbe assolutamente trovarsi.
Gli ultimi richiami alimentari hanno riguardato la nota catena Esselunga dopo verifiche a campione su alcuni prodotti e risalgono a poche settimane fa. Il peggio sembrava essere passato invece la minaccia si è ripresentata. Chi è in possesso dei prodotti ritirati non deve prendere la situazione sottogamba ma evitarne il consumo e restituire l’articolo chiedendo un rimborso.