Spotify consiste nel notissimo servizio musicale digitale che permette al cliente di ascoltare in streaming milioni di brani su diversi dispositivi. Quali sono i suoi aspetti chiave, i prezzi e i vantaggi?
Tutti coloro che sono appassionati di musica, di tecnologia e di streaming avranno già sentito nominare Spotify, ossia il colosso del servizio di streaming musicale. Oggi è diffuso in ogni parte del mondo, ma si tratta di un progetto nato in Svezia più di dieci anni fa.
Anticipiamo che un indubbio punto di forza di Spotify è rappresentato da un enorme catalogo di brani ascoltabili. Infatti, l’utente può sentire potenzialmente milioni e milioni di canzoni, su diversi dispositivi predisposti per supportare Spotify. La piattaforma funziona su: desktop; smartphone; tablet; TV; consolle di gioco; auto. Per l’interessato c’è solo l’imbarazzo della scelta.
In virtù della sua grande versatilità, è possibile infatti ascoltare musica in digitale in qualsiasi luogo ci si trovi. Il servizio è insomma l’ideale per essere ascoltato anche in viaggio, in modalità offline.
Di seguito vedremo da vicino le caratteristiche e peculiarità di questa piattaforma di streaming nata in Scandinavia; evidenzieremo ovviamente anche quali sono i costi e, soprattutto, rileveremo quelli che sono i punti a favore di questa offerta di streaming musicale. Davvero Spotify è il top nel suo settore? Scopriamolo.
Spotify: il colosso dello streaming musicale
Ci si potrebbe chiedere della storia di Spotify, ovvero come ha fatto questa piattaforma a raggiungere il successo planetario di cui tutti o quasi, abbiamo avuto notizia. Ebbene, non si tratta certo di un’avventura iniziata ieri.
Lanciato in Svezia il 10 ottobre del 2008 dagli imprenditori Daniel Ek e Martin Lorentzon, tuttora a livello globale Spotify continua a essere leader del mercato di settore per quanto attiene agli abbonamenti. E quotidianamente deve scontrarsi con gli altri big del settore, Apple Music in testa.
Sono serviti poco più di 12 anni per cambiare radicalmente il mercato della musica sul web. Oggi l’offerta di musica è molto diversa rispetto al passato: differente è l’interazione e l’accessibilità. In ogni caso, gran merito del successo di Spotify va attribuito a Daniel Ek, colui che ebbe l’intuizione originaria.
L’idea di base era la seguente: creare un servizio digitale, in grado di dare a tutti un accesso più o meno illimitato a un catalogo di prodotti musicali se non infinito, quasi. La scommessa è stata vinta, se pensiamo che questa piattaforma digitale ha ormai la bellezza di più di 350 milioni di utenti sparsi per il mondo.
Un numero impressionante che, da solo, spiega il successo del progetto. Anzi si può pacificamente sostenere che Spotify sia ormai un’abitudine per tantissime persone, italiani compresi.
E’ insomma un servizio entrato nell’uso comune, possibile per tutte le tasche, grazie alla sua sostanziale economicità. Anzi oggi Spotify è diventato un modello di ispirazione per piattaforme simili che, per provare a contrastare il colosso svedese, di fatto ne hanno ‘copiato’ alcune caratteristiche.
Spotify nacque come servizio simile a Napster, ma legale
Lo svedese Daniel Ek è il principale artefice del successo di Spotify, ma non è il solo. La sua storia nel campo dell’imprenditoria non cominciò con Spotify, ma ben prima. Trasferitosi a Londra, fondò nel 2004 Advertigo, una compagnia pubblicitaria, per poi divenire Cto della community di moda Stardoll e poi di Tradera, un servizio svedese di vendite sul web. La svolta, anche a livello economico, giunse nel 2006, quando Advertigo fu comprata da TradeDoubler e Tradera da eBay.
Gli obbiettivi imprenditoriali di Daniel Ek, tuttavia, non si fermarono qui. Infatti all’epoca vi fu l’incontro-svolta con Martin Lorentzon, vale a dire l’imprenditore che qualche tempo prima aveva acquistato la sua agenzia e che era seriamente interessato a lavorare insieme a lui, verso un nuovo modo di ascoltare musica sul web. La coppia si rivelò vincente: insieme decisero di spingere il loro spirito creativo puntando in modo deciso sul settore dello streaming.
Da vero appassionato del mondo della musica e del notissimo Napster, Daniel volle dar vita a un servizio non molto diverso, ma legale; vale a dire una sorta di radio per il web e per gli utenti. Parliamo del 2006 e Spotify stava cominciando a farsi conoscere.
L’incontro con il creatore di uTorrent Ludvig Strigeus diede a Ek nuove idee sulle quali impostare il suo servizio, che si sarebbe dovuto fondare su una condivisione di file tra utenti, ma senza alcun tipo di pirateria o illegalità.
La piattaforma fu subito un successo tra gli utenti, sia tramite abbonamento che in modo gratuito, inizialmente via invito. Proprio questa politica consentì allo staff di testare le prime versioni e portò grande visibilità all’app, spesso conosciuta in numerosi Paesi prima di essere proposta effettivamente nel loro mercato.
Insomma, l’idea messa in pratica si rivelò immediatamente un successo, un colpo di genio che fece breccia tra gli appassionati di musica di tutto il mondo. Tanto da attirare l’attenzione di prestigiosi investitori da tutto il mondo che, anno dopo anno, portarono Spotify a un incremento enorme del volume di affari.
Basti questo dato a chiarire la portata del fenomeno: quella che nacque come una piccola startup riuscì a raccogliere qualcosa come più di 1,5 miliardi di dollari in donazioni. E non deve stupire che il primo a credere nel progetto fu un certo Sean Parker, fondatore proprio di Napster, vale a dire il servizio di condivisione musicale sul quale Spotify ha fondato tutta la sua filosofia. In qualche modo, scommettere sull’azienda svedese fu per Parker una sorta di rivincita sul passato.
Spotify si fece subito notare per l’economicità degli abbonamenti, che si è conservata tuttora e per la possibilità – come accennato – di fruire dei contenuti anche in modo gratuito. Questa strategia favorì l’ampia diffusione della piattaforma nel pubblico, fin da subito, e consentì a Spotify di essere assai visibile e – come accennato – di attrarre investitori di peso. Anzi, è risaputo che l’app Spotify fosse già conosciuta in molte parti del globo ancora prima della data di lancio ufficiale.
3 punti chiave del successo di Spotify: ecco quali sono
Diversi sono i punti a favore di questa piattaforma, che ne spiegano il boom e la presa sui clienti. Ne evidenziamo di seguito tre di rilievo fondamentale:
- Nuove canzoni in esclusiva alla data dell’uscita;
- Musica di ogni genere ed anno sempre a disposizione;
- Facoltà di poter ascoltare milioni di brani, anche a costo zero.
Soprattutto la gratuità parziale del servizio in oggetto è davvero un elemento interessante. Infatti, l’utente non deve per forza comprare il prodotto o sottoscrivere un abbonamento, vincolandosi di fatto alla piattaforma. Può semplicemente collegarsi ed accedere alle canzoni, gratis.
Insomma, quest’ultimo punto è uno dei principali fiori all’occhiello di Spotify. Lo rimarchiamo: l’utente non è obbligato ad acquistare un brano o un sottoscrivere un abbonamento a pagamento, ma può immediatamente accedere ai brani e ascoltarli gratis. Ciò a differenza di tante altre piattaforme di streaming musicale, come ad es. Apple Music.
Spotify: come funziona? Parte del servizio è gratis
Lo abbiamo accennato all’inizio: quasi tutti hanno già sentito nominare almeno una volta Spotify, stante l’enorme popolarità del servizio. Ma non tutti conoscono questo servizio nei dettagli.
Ebbene, abbiamo innanzi una piattaforma che consente di accedere a tantissimi brani musicali, moderni e di epoche passate, da praticamente ogni device, come ad esempio pc, smartphone, Smart Tv, consolle di gioco e automobili di ultima generazione. Lo ripetiamo onde sgomberare il campo da ogni possibile dubbio: il vero aspetto degno di nota è che il servizio può essere totalmente gratuito.
Infatti, Spotify non implica di accettare l’obbligo di comprare le singole canzoni. Inoltre, tutti possono accedervi con Windows, Android e Mac OS.
Un po’ più nel dettaglio, la versione di base è totalmente a costo zero, in virtù dei guadagni che Spotify incassa con la pubblicità. Ma è pur vero che il cliente può decidere di sottoscrivere un abbonamento mensile – ad un costo piuttosto basso – che dà accesso funzioni supplementari; ma che faranno la gioia degli appassionati dello streaming musicale sul web.
In ogni caso, per avvicinarsi al servizio e per iniziare ad ascoltare musica gratis su Spotify, è sufficiente scaricare l’app gratuita o usare la versione web per pc/mac e altri device della piattaforma. Ricordiamo che Spotify funziona su una pluralità di dispositivi: PC Windows e MAC; smartphone e tablet; Playstation; Smart TV; browser web. Anche questo ha contribuito al successo dell’azienda svedese.
E’ proprio così: per usare Spotify non serve per forza pagare il servizio, come invece accade con altre piattaforme. D’altronde, ecco quanto riportato nella pagina web ufficiale del servizio: “Con Spotify, è semplice trovare la musica o il podcast giusto per ogni momento, su telefono, computer, tablet e altro ancora. Ci sono milioni di brani ed episodi su Spotify. Quindi, non importa cosa tu stia facendo: quando guidi, ti alleni, fai festa o ti riposi, la musica e i podcast giusti sono sempre a portata di mano. Scegli cosa desideri ascoltare o lasciati sorprendere da Spotify. Puoi anche sfogliare le raccolte di amici, artisti e celebrità o creare una stazione radio e rilassarti. Scegli la colonna sonora della tua vita con Spotify. Abbonati o ascolta gratis”.
Spotify gratis e a pagamento: offerte e costi
Vediamo a questo punto come si articola l’offerta Spotify. Ecco di seguito le proposte rivolte ai semplici curiosi e a coloro che intendono sfruttare tutte le funzionalità della piattaforma.
Versione base – Spotify Free
L’utente ha la possibilità di sentire canzoni; radio e playlist senza alcun vincolo o limite, anche se la riproduzione è interrotta di tanto in tanto da pubblicità e messaggi promozionali, un po’ come accade per i programmi televisivi.
Per accedere a Spotify free, è sufficiente creare l’account ad hoc, oppure accedere con l’account Google o Facebook.
Inoltre, è pur vero che se l’utente utilizza il servizio su smartphone dovrà sopportare alcune limitazioni e non si avrà la possibilità di scegliere le varie canzoni: infatti, la riproduzione è casuale. Sostanzialmente, la versione base funziona come un riproduttore brani.
L’utente ha a disposizione una galleria con brani, album, artisti, playlist suddivise per generi musicali ma non solo. Ce n’è abbastanza per restare coinvolti ore ed ore e vivere un’esperienza comunque immersiva.
Versione Spotify Premium: i piani disponibili
Vediamo a questo punto come sono articolati i piani a pagamento, onde capire perché il servizio non gratuito è stato scelto da decine di milioni di utenti.
Spotify Premium ha il vantaggio di non includere pubblicità e permette altresì di salvare le playlist su ogni dispositivo. In buona sostanza, si tratta della stessa identica piattaforma della versione base, ma non ha nessun tipo di limitazione nell’ascolto online e offline dei pezzi.
Questi aspetti saranno sicuramente notati da parte di chi apprezza la bontà delle caratteristiche della piattaforma e intende dunque sottoscrivere un abbonamento per usarla appieno in tutte le sue potenzialità.
Premettiamo che per il servizio Premium, l’offerta di un mese gratis in prova, non è disponibile per gli utenti che hanno già provato le caratteristiche del piano Premium.
Piano Individual – caratteristiche chiave
- Costo pari a 9,99 al mese al termine del periodo di prova;
- 1 account;
- Possibilità di ascoltare la musica senza pubblicità;
- Possibilità di ascoltare la musica in ogni luogo e momento, anche offline (l’ideale in caso di lunghi viaggi);
- riproduzione on demand.
Piano Duo – caratteristiche chiave
- Soluzione ideale per la coppia che vive insieme;
- € 12,99 al mese al termine dell’offerta;
- 2 account Premium;
- Duo Mix: una playlist per due, regolarmente aggiornata con la musica che ambo gli utenti apprezzano;
- Musica senza pubblicità, riproduzione on demand ed anche in modalità offline.
Piano Family – caratteristiche chiave
- Costo pari a 15,99 al mese al termine del periodo di prova;
- Possibilità di creare fino a 6 account Premium, per i membri della famiglia che vivono insieme;
- Family Mix: una playlist per famiglia, regolarmente aggiornata con la musica che piace ai membri del nucleo familiare;
- Funzionalità in grado di bloccare i brani con contenuti espliciti;
- Musica senza pubblicità;
- Riproduzione on demand e in modalità offline.
Piano Student – caratteristiche chiave
- Costo pari a 4,99 al mese al termine dell’offerta;
- 1 account;
- Sconto speciale per studenti idonei iscritti all’università;
- Possibilità di ascoltare la musica senza la presenza di pubblicità;
- Possibilità di ascoltare la musica in ogni luogo e momento, anche disconnesso;
- Riproduzione on demand.
Riguardo all’ultimo piano citato, è importante riportare quanto indicato da Spotify nella sua pagina web ufficiale, in quanto si tratta di “abbonamento valido per 12 mesi, dopodiché si converte automaticamente in abbonamento Premium Individual a € 9,99 / mese. Rinnova l’abbonamento verificando nuovamente il tuo status di studente. Massimo 3 rinnovi consentiti, dopodiché l’abbonamento si converte automaticamente in abbonamento Premium Individual”.
Con riferimento al piano Spotify Family, abbiamo innanzi un abbonamento che ha tutte le caratteristiche di quello Premium, ma che – come accennato – può essere sfruttato in contemporanea da 6 account che fanno riferimento allo stesso domicilio.
Lo abbiamo già visto altrove e vale anche per Spotify: quest’ultimo piano di abbonamento consente di suddividere la spesa in gruppo e spendere così molto meno. Basta usare il servizio offerto da Together Price. E’ sufficiente registrarsi sul sito web ufficiale; e creare un gruppo se l’utente ha comprato Spotify Family e desidera ricevere in modo automatico le quote dell‘abbonamento frazionato, da parte degli altri 5 partecipanti. Altrimenti, si può cliccare su “Diventa Joiner” per entrare in un gruppo Spotify con posti liberi. In ogni caso, per ulteriori informazioni rinviamo alla pagina web ad hoc.
Spotify, qualità audio, musica offline e pubblicità: l’offerta Premium fa la differenza
Un aspetto che sicuramente interesserà tanti appassionati è quello relativo alla qualità audio del servizio di streaming musical Spotify. Ebbene, vi sono 3 qualità audio distinte.
Coloro che hanno un account a costo zero, possono però sentire brani in una sola qualità 160kbps se collegati da desktop. Invece, se connessi da dispositivo mobile possono optare anche per una qualità inferiore di 96kbps. Ciò si rivela molto utile per il consumo dei dati e dunque per ridurre i costi. Invece, sottoscrivere un abbonamento Premium consente ai clienti di ascoltare musica ad una qualità superiore di 320 kbps.
E’ importante altresì rimarcare che con Spotify a pagamento, è possibile ascoltare la musica offline. Mentre, l’account free non permette detta scelta.
Per ascoltare i brani musicali in free mode è obbligatorio quindi essere collegati alla rete internet. Come appena accennato, l’account Premium consente l’ascolto dei brani preferiti anche se non connessi al web. Per scaricare la musica da Spotify è necessario dunque sottoscrivere un abbonamento a pagamento. Invece, con l’account gratuito è possibile scaricare soltanto i podcast anche se includono contenuti multimediali.
Inoltre, è pur vero che coloro che hanno un account free con Spotify devono accettare la presenza di annunci pubblicitari e non possono cambiare più di sei canzoni per ogni ora.
Spotify: quali sono i metodi di pagamento accettati?
Abbiamo accennato al fatto che l’interessato ha diritto alla prova gratuita della durata di 30 giorni, per capire se davvero si tratta di una piattaforma che rispecchia le proprie esigenze e gusti in fatto di ascolto di musica.
Vero è che oggi Spotify è un punto di riferimento per tutti gli appassionati di musica, che hanno, in qualsiasi momento, a disposizione ogni brano musicale dalle ultime hit di gran moda, fino a pezzi che hanno fatto la storia della musica italiana e globale. Ma visto l’amplissimo catalogo di brani disponibili – decine e decine di milioni di alternative – l’utente potrà trovare anche produzioni di nicchia, titoli e cantanti non così noti, e comunque riservati ad un pubblico specifico.
Spotify convince anche a pagamento: infatti, dei più di 350 milioni di utenti, quasi la metà hanno deciso di sfruttare le caratteristiche della versione Premium. Ciò a riprova del fatto che la proposta di streaming musicale di Spotify ha tutte le caratteristiche per convincere gli appassionati.
Ma di fatto come si paga per accedere alla funzionalità aggiuntive? Ebbene, la risposta è molto semplice da dare.
Infatti, il pagamento dei piani tariffari di Spotify può essere compiuto con carta di credito, debito o prepagata, collegate ai circuiti MasterCard, Visa e American Express. Ma altresì è possibile acquistare dei buoni regalo per offrire Spotify ad amici e parenti, validi per 12 mesi a partire dalla data d’acquisto. Non solo: per le aziende esistono particolari convenzioni, consultabili tramite il sito web Cadooz.
Cambiare nome profilo e e-mail su Spotify: è possibile?
Gli interessati al servizio di streaming musicale in oggetto, potrebbero domandarsi se si può cambiare nome utente e e-mail su Spotify. Ebbene, la risposta sta nei termini seguenti.
Per cambiare l’indirizzo e-mail bisogna collegarsi al proprio account e poi cliccare su Modifica profilo. E’ sufficiente scorrere fino alla voce E-mail, scrivere il nuovo indirizzo, dare l’ok alla password e salvare le modifiche apportate.
Invece utenti ed interessati debbono sapere che il nome profilo su Spotify non può essere sostituito con un altro, tuttavia può essere sostituto il nome visualizzato. Per farlo basta accedere al menù Impostazioni e modifica profilo, e di seguito modificare il nome visualizzato. Se lo desidera, l’utente può anche aggiungere una foto.
Altrimenti, il collegamento può esser compiuto anche con il proprio account Facebook e in queste circostanze il nome visualizzato è lo stesso visualizzato sul social network.
Come si fa a disattivare l’account Spotify?
Ci si potrebbe altresì chiedere come fare a disattivare l’account Spotify, ovvero qual è l’iter da compiere. Ebbene, l’account Premium Spotify può essere disattivato direttamente dalla propria pagina personale, effettuando soltanto i due step che seguono:
- cliccare su “Il tuo piano” quindi “Modifica piano”;
- cliccare su “Annulla Premium”.
Attenzione a questo aspetto: la disattivazione account è effettiva soltanto dal giorno successivo alla data di fatturazione dell’abbonamento. Si può comunque continuare ad usare la versione free di Spotify. Ed ovviamente l’abbonamento può essere riattivato in ogni momento. Da rimarcare che la scelta della disattivazione deve essere ben ponderata: non si ha la perdita delle playlist salvate, ma i brani saranno interrotti dagli annunci pubblicitari.
Per quanto attiene alla versione gratuita, l’azienda non prevede la procedura di disattivazione per gli account free.
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Conclusioni: perché scegliere Spotify?
In questo articolo ci siamo soffermati su storia, caratteristiche e costi dell’offerta Spotify. Tanti sono i vantaggi legati alla scelta di questa piattaforma per l’ascolto di musica in streaming. Ad es. il catalogo fornitissimo, con milioni di brani divisi per cantante e genere.
Ma sono i prezzi a rilevare a favore dell’azienda svedese: nel complesso sono bassi o comunque altamente concorrenziali. E diversi sono i piani di abbonamento previsti. Il pacchetto di funzionalità incluse nel servizio Premium farà molto probabilmente felice ogni appassionato di musica, anche coloro che ambiscono ad ascoltare musica di qualità audio superiore.
A favore della piattaforma anche il fatto che il servizio è almeno in parte gratuito. Questo aspetto in molte altre piattaforme simili non è previsto. Altri fattori come la possibilità della riproduzione musicale senza connessione a Internet; la possibilità di viaggiare all’estero senza limiti e lo stop alla pubblicità in caso di abbonamento Premium spingono certamente quanto meno a provare il servizio.
Ancora le playlist, l’interfaccia user-friendly e il la possibilità di fruire dello streaming musicale Spotify su tantissime piattaforme confermano ulteriormente la bontà dell’offerta. Certamente Spotify non ha niente da invidiare rispetto ad altri big come Tidal o Apple Music.