Il Ministero del Turismo ha approvato il nuovo sistema ideato per identificare i furbetti degli affitti brevi. Siamo nel settore turistico e non ci sarà tregua per le strutture ricettive.
Una lotta iniziata da qualche anno ma che solo oggi si arricchisce di nuovi strumenti. Parliamo della battaglia agli affitti brevi che fanno parte del settore turistico extra alberghiero, un ambito difficile da controllare e gestire. Il nuovo sistema introdotto si presenta come un’arma di alto livello volta a debellare i furbetti facendo affidamento sulla banca dati delle strutture ricettive. Scendiamo nei particolari e scopriamo quali saranno le direttive che tali strutture dovranno seguire per non rischiare di incorrere in sanzioni fino a 5 mila euro.
Il sistema contro gli affitti brevi
Il nuovo sistema prevede la presenza di un database all’interno del quale raccogliere tutti i dati delle strutture ricettive che si occupano di locazioni a breve termine. La banca dati ha visto la luce nel 2019 ma solo oggi, dopo l’approvazione del Ministero del Turismo, potrà diventare un’arma vincente.
Ad ogni struttura verrà assegnato un codice che dovrà essere esposto necessariamente all’interno dell’annuncio pubblicitario di riferimento. Qualora questo codice non venisse mostrato, verrebbero applicate sanzioni di vario importo, dai 500 ai 5 mila euro. La cifra potrebbe raddoppiare, poi, nel caso di reiterazione del reato. Alcune regioni, come la Lombardia, hanno già proceduto all’assegnazione dei codici per le strutture che si occupano della forma di affitto in questione. In caso di assenza, sarà la banca dati ad assegnarne uno nei mesi che verranno.
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I passi successivi dopo l’assegnazione del codice
L’idea del nuovo sistema è di creare una piattaforma informatica seguendo una procedura pubblica e definendo un protocollo di intesa con Province autonome e Regioni. In seguito all’accordo, entrerà ufficialmente in vigore l’obbligatorietà al codice che sarà affiancata dalla redazione delle regole relative all’individuazione dei parametri valutativi delle strutture ricettive.
Nello specifico, verranno valutati il numero di posti letto, le attrezzature incluse, i servizi proposti, l’accessibilità e la presenza di attività volte al benessere. Tutti i dati raccolti dalle Regioni verranno, poi, inviati alla banca dati nazionale in modo tale da creare il database di riferimento. L’obiettivo del nuovo sistema per la gestione degli affitti brevi è combattere l’evasione, porre fine alla concorrenza sleale ed effettuare i controlli necessari per evitare lo svuotamento delle città.