Utenze, mutuo, spesa e quant’altro: i costi per la propria casa sono tanti e importanti. Ma stabilire una cifra è difficile: le variabili dicono la loro.
E’ già di per sé la spesa più elevata che una famiglia può trovarsi ad affrontare. Una volta acquistata, però, la casa si trasforma in un’uscita continua. Accanto all’investimento, infatti, vanno considerate tutte le spese inevitabili da affrontare, fra quelle fisse (bollette, eventuale mutuo e tasse varie) e quelle impreviste (elettrodomestici rotti e cose simili). Un quadro che, ovviamente, chiunque acquista un immobile accetta consapevolmente, conscio che una casa richieda spese continue e, soprattutto, un’ottima organizzazione familiare per far sì che il portafogli non ne risenta troppo.
Far fronte alle rate del mutuo è solo il primo pensiero quindi. D’altra parte, una disponibilità finanziaria sufficiente per assolvere a uscite programmate e a inconvenienti diventa sì un requisito ma solo uno fra quelli necessari. Senza una buona programmazione, infatti, anche l’eventuale disponibilità economica potrebbe non servire a molto. Oculatezza sulle spese superflue, attenzione alle eventuali agevolazioni… Tutto fa brodo affinché il proprietario di una casa riesca ad arrivare alla proverbiale fine del mese senza l’acqua alla gola.
Per avere una buona contezza delle spese necessarie al mantenimento di una casa, bisogna partire da due presupposti: la rata del mutuo e il pagamento delle utenze. Dopodiché, tutto si articola secondo budget e pianificazione. L’attitudine al risparmio, in questo senso, diventa un’arma in più. E’ difficile, infatti, stabilire quale sia l’importo minimo da tenere da parte: l’oculatezza è anche nel capire quando affrontare o meno una determinata spesa, sempre considerando la variabile dell’imprevisto. A ogni modo, secondo uno studio di Casaktua.com, sito spagnolo di analisi del risparmio, una cifra vicina al giusto sarebbe quella di 816 euro.
Entro tale somma, però, è difficile considerare anche le spese fisse. Ad esempio, una rata di mutuo può essere più o meno alta, così come il costo delle utenze può variare a seconda del gestore scelto. A ogni modo, al momento della stipula, è bene che l’eventuale rata del contratto di mutuo non superi un terzo del reddito familiare ma, al tempo stesso, che non sia inferiore al 20%. Altrimenti i tempi del prestito si allungherebbero troppo. Ad esempio, su un reddito mensile di 3 mila euro, meglio che il mutuo non vada oltre i mille. Per le forniture vale più o meno la stessa cosa: il costo, specie con il mercato libero, può essere gestito senza troppi inconvenienti.
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Per quanto riguarda le spese basilari, come quelle per cibi e cura della casa, si dividono in media fra le 107 euro mensili degli alimenti, i 79 euro delle telecomunicazioni e i 46 per acqua e spazzatura. Le forniture, invece, si aggirano sui 230 euro medi al mese. Non va poi dimenticata la manutenzione degli spazi comuni (in caso di casa indipendente) e quelle di condominio. Mediamente, attorno agli 80 euro. Certo, se poi dovesse arrivare il canto del cigno della propria caldaia, a quel punto scatterebbero le variabili. E il calcolo medio sarebbe solo un punto di ragionamento.