Brutte notizie per molte persone che rischiano di dover fare a breve i conti con un vero e proprio incubo a causa del pignoramento del conto corrente.
Ormai da oltre un anno il Covid è entrato nelle nostre vite, portando con sé un impatto negativo, sia dal punto di vista sociale che economico. Molte persone, purtroppo, continuano a essere alle prese con una complicata gestione del bilancio famigliare. Se tutto questo non bastasse, in molti temono di dover fare i conti con alcuni debiti pregressi con il Fisco.
Una situazione che coinvolge un gran numero di famiglie, che rischiano di dover fare a breve i conti con un vero e proprio incubo a causa del pignoramento del conto corrente. La tregua concessa a tutti coloro che non hanno ancora saldato il conto delle cartelle esattoriali, infatti, sta giungendo al termine, con la macchina amministrativa pronta a pignorare. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa sta succedendo.
Tanti sono gli imprevisti che possono capitare nella vita. Lo sanno bene coloro che, ritrovandosi alle prese con delle difficoltà economiche, non riescono più ad adempiere ai vari impegni presi, finendo per accumulare dei debiti. Una situazione che può portare a dover fare i conti con il pignoramento, grazie al quale i propri creditori potrebbero andare ad aggredire lo stipendio o la pensione del debitore.
Proprio in tale ambito è bene ricordare che dal 15 ottobre ripartono i pignoramenti. A partire da tale data, infatti, l’Agenzia delle entrate e gli enti locali torneranno a effettuare controlli e notificare ingiunzioni fiscali. Questo vuol dire che i soggetti inadempienti potranno essere oggetto di riscossione forzosa attraverso il sistema dei pignoramenti.
Dopo la tregua concessa a causa del Covid, infatti, la macchina amministrativa è pronta a recuperare le somme dovute, ad esempio, per vecchi tributi, come Imu o Tari, precedentemente non pagati da alcuni contribuenti. Il pignoramento, ricordiamo, è un atto esecutivo che consiste nel blocco dei beni del debitore al fine di risanare il debito. A tal fine possono essere oggetto di pignoramento sia i beni immobili che mobili.
Ricordiamo, inoltre, che nessuno è al sicuro e che il pignoramento coinvolgerà sia dipendenti che titolari di partita Iva alle prese con debiti pregressi. Dopo aver concesso un po’ di respiro, sospendendo la notifica degli atti, ma anche delle varie procedure di riscossione e delle rateizzazioni, quindi, la macchina amministrativa torna a essere pienamente operativa, con molti che rischiano di vivere un vero e proprio incubo.