Il Canone Rai si deve pagare per la seconda casa? Facciamo chiarezza individuando le direttive date dalla Legge.
La seconda casa, un immobile ad uso investimento o un rifugio per i weekend e le vacanze. Qualunque sia la motivazione alla base dell’acquisto, il proprietario dovrà considerare l’impegno economico che comporterà il possesso di un secondo appartamento o villetta. Non parliamo solo di rate del mutuo o della polizza assicurativa ma di costi inerenti alle tasse come IMU e TASI, alle bollette di luce, gas e acqua e al Canone Rai. Due case, si raddoppia il numero di televisori, ma occorre realmente pagare due volte l’imposta sul possesso degli apparecchi audiovisivi?
In Italia ci sono circa 5 milioni e 556 mila immobili utilizzati come seconde case. La stima effettuata dall’Agenzia delle Entrate non aiuta, però, a distinguere gli immobili residenziali da quelli in disuso e disabitati. In linea generale, la Legge stabilisce che il canone Rai si paga solamente per l’abitazione principale di residenza. Pur avendo un contratto dell’energia elettrica stipulato per una seconda casa, il proprietario non è tenuto a corrispondere l’imposta due volte. Sarà il gestore di luce e gas a chiedere, al momento della firma del contratto, se l’immobile di riferimento è abitazione principale o meno e capire, così, se procedere con l’addebito dei 9 euro per 10 mesi oppure no.
Il proprietario di una seconda casa potrebbe avere la necessità di rettificare dati precedentemente forniti. Può succedere, infatti, che un’abitazione principale diventi l’immobile delle vacanze o un investimento. In questo caso, la rettifica eviterà il secondo addebito e il proprietario potrà continuare a pagare una sola imposta. Niente canone Rai, dunque, sulla seconda casa ma gli oneri di sistema in quota fissa e in quota energia dovranno essere corrisposti a differenza dell’abitazione di residenza. Le bollette saranno comunque di importo più elevato pur con l’assenza della voce legata al pagamento dell’abbonamento Rai.
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Esiste un’eventualità in cui si debba corrispondere l’imposta per la seconda casa. Parliamo del caso in cui un padre, intestatario di un contratto di energia elettrica nella propria abitazione di residenza, sia proprietario di un secondo immobile che offre in comodato d’uso al figlio e alla sua famiglia anagrafica. In questo caso, trattandosi di due nuclei separati, il figlio dovrà pagare il Canone Rai tramite modello F24.