Al pari di tanti alimenti anche per la pasta sono previsti dei rincari dei prezzi che potrebbero creare diversi problemi alle famiglie italiane
I rincari dei prezzi sembrano ormai all’ordine del giorno in Italia. Infatti dopo quello delle bollette, si deve registrare anche quello della pasta. Ma non finisce qui. Aumenteranno anche i costi d’acquisto per farina, pane, latte, carne, riso e caffé.
Dunque la maggior parte dei prodotti che sta a cuore agli italiani, che sono già alle prese con una fase piuttosto critica per quanto concerne le entrate. Far fronte anche ad un aumento dei costi per prodotti di prima necessità è l’ennesima mazzata.
Prezzo pasta: le cause del rincaro
Il rincaro della pasta però è a livello globale, ma in “mal comune mezzo gaudio” questa volta non consola per niente. Il motivo purtroppo è da ricercare nell’emergenza climatica che sta mettendo in ginocchio il settore della coltivazione in tutto il mondo.
Il Canada, uno dei principali fornitori esteri dell’Italia per quanto riguarda il grano duro, ha dovuto fare i conti con la perdita di buona parte delle coltivazioni. Una situazione allarmante, che ha portato l’amministratore delegato di “La Molisana” Giuseppe Ferro ad affermare che tra marzo e maggio 2022 si potrebbe non avere abbastanza grano per produrre pasta e soddisfare le richieste di mercato.
La sua conclusione “nemmeno durante la guerra mancò così tanto grano” la dice lunga sulla fase storica piuttosto critica che stiamo vivendo sotto questo punto di vista.
LEGGI ANCHE >>> Pasta al discount, chi lo ha detto che vale meno? Le marche sconosciute (ma buone)
Quanto ci costerà un pacco a Natale?
Tutto ciò porterà ad un lento e graduale aumento che potrebbe toccare l’apice nel periodo natalizio, quello in cui si acquista maggiormente la pasta per i pranzi e le cene delle varie festività. La previsione di spesa è del 20% in più rispetto ad ora, circa 0,15-0,20 euro in più a pacco.
Sommato agli altri rincari, per i cittadini lo scenario è davvero catastrofico. Coldiretti però suggerisce di aumentare la produzione in Italia, in modo tale da poter evitare questo genere di speculazioni. Anche sotto questo punto vanno trovati i giusti accordi, che consentano alle imprese coinvolte di non scendere sotto i costi di produzione come previsto dalla nuova legge di contrasto alle politiche sleali.