Eseguire uno screenshot può contribuire a risolvere parecchi problemi. Sia per chi lo invia che per chi lo riceve. Anche nelle circostanze più impensabili.
Probabilmente ognuno di noi si è trovato, almeno una volta, in una situazione di emergenza tale da dover ricorrere a metodi poco ortodossi (ma efficaci) per completare una procedura. Una situazione che può verificarsi anche in circostanze particolari, come ad esempio un sollecito di pagamento, non andato a buon fine magari per la semplice mancanza di un documento. In questi casi, la necessità di rimediare diventa due volte fondamentale: da una parte per metterci in regola con il pagamento, dall’altra per garantire al creditore di non incorrere negli inconvenienti dovuti alla situazione di insolvenza del debitore.
Ecco, in queste circostanze può verificarsi di dover tamponare l’emergenza muovendosi entro i confini della legge, sopperendo alla mancanza del documento fisico con uno screenshot. Uno strumento di comunicazione che la legge considera “informale” ma che, in casi eccezionali, può essere ammesso per compensare una mancanza dell’ultimo minuto. In pratica, un semplice screenshot non solo può valere molto in termini normativi ma, nei casi di pagamento, anche molti soldi.
Sono due gli articoli del Codice civile a disciplinare la materia, il 1325 e il 2721. Tendenzialmente, nei requisiti dei contratti figura la libertà di forma. In sostanza, le parti possono esprimere le rispettive volontà nella forma che ritengono liberamente la più idonea. Uniche eccezioni, quei contratti che richiedono obbligatoriamente la forma scritta, come gli atti di compravendita immobiliare. Basti pensare che, in alcune circostanze, persino gli accordi verbali hanno la loro valenza. Niente di strano che, uno screenshot, magari inoltrato tramite messaggio su WhatsApp, piuttosto che via mail, possa diventare un modo agevole per completare un acquisto o formalizzare un pagamento. Anche con un mezzo informale.
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Procedere al recupero crediti può essere possibile anche in caso di un contratto non scritto ma non potrà essere richiesto il decreto ingiuntivo. Via quindi con una soluzione stragiudiziale o, in caso, al ricorso all’autorità giudiziaria. In questi casi, di elementi a supporto potrebbero esservene molti: dalle testimonianze ai messaggi di testo, persino quelli vocali. Figurarsi uno screenshot, che può verosimilmente riprodurre e fornire in breve tempo anche un documento ufficiale. In pratica, questo strumento potrebbe contribuire alla soluzione di una causa civile. Lo stesso si può dire anche dei messaggi con il telefonino.