Cerchiamo di capire quando potrebbe essere disponibile sul mercato il caricatore unico universale in grado di ricaricare smartphone e affini
La Commissione europea ha annunciato un provvedimento che potrebbe rappresentare una vera e propria svolta a livello continentale. L’obiettivo è quello di rendere obbligatoria la produzione di dispositivi elettronici con una porta di ricarica USB-C.
In questo modo con un solo caricabatterie universale si potrebbero ricaricare le batterie di smartphone, tablet, Android, iPhone e altri prodotti simili. Attraverso questo cambiamento epocale la CE vuole ridurre gli sprechi e i rifiuti elettronici incentivando le persone ad utilizzare i vecchi caricatori al momento dell’acquisto di un nuovo prodotto.
Caricatore unico universale: quando sarà disponibile?
Per quanto concerne le tempistiche, al momento è ancora tutto in alto mare visto che si tratta solo di una proposta. Bisogna ancora passare per la discussione in Parlamento e dei governi nazionali.
I deputati dei paesi membri possono presentare degli emendamenti e solo quando la commissione li avrà approvati o respinti si potrà procedere con l’entrata in vigore. Il 2022 dovrebbe essere l’anno della svolta in tal senso visto che la proposta è stata varata nel 2020. Sono infatti necessari 2 anni per recepire le regole nella legislazione nazionale.
I produttori invece avranno nel caso 24 mesi di tempo per adeguarsi ai nuovi standard previsti per i caricabatterie. Quindi, i tempi non sono per niente corti. Bisognerà pazientare almeno qualche anno prima di poter arrivare ad avere un unico caricatore.
D’altronde prima di arrivare ai tre attuali (USB-C, USB micro-B e Lightning) abbiamo dovuto fare i conti con decine di apparecchi per ricaricare i nostri telefoni. Con un po’ di pazienza si potrà arrivare ad averne uno solo.
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Tutti felici quindi? A quanto pare no. La Apple infatti per alcuni dei suoi iPhone utilizza una porta di ricarica personalizzata (Lightning). Il colosso di Cupertino ha fatto sapere che questo provvedimento rappresenterebbe per loro un danno nel processo d’innovazione.
Mettere d’accordo tutti è difficile e quando ci sono di mezzo interessi economici macroscopici, ancora di più. Chissà se questa opposizione avrà un’incidenza sulla decisione finale.