Tradimento e… mantenimento: come funziona quando la coppia scoppia

La separazione può avvenire per le più disparate ragioni. Ma il tradimento è di frequente una di queste. Il partner infedele ha diritto al mantenimento?

Tradimento mantenimento
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“Quando nasce una amore non è mai troppo tardi”, cantava Anna Oxa una trentina di anni fa. Il problema, semmai, si pone quando l’amore finisce. E, in quel caso, anche i tempi hanno una loro valenza. Spesso (anche se non sempre), una delle ragioni che spinge una coppia a chiedere la separazione è il tradimento. Una condizione che può verificarsi in base a innumerevoli circostanze ma che, il più delle volte, contribuisce alla rottura del vincolo matrimoniale. E, da quel momento, iniziano davvero note dolenti. Una separazione a norma di legge, perlopiù burrascosa, e poi le beghe legate al mantenimento.

Con un dubbio di fondo che, in questi casi, si insinua regolarmente: il partner che tradisce ha diritto al mantenimento? Il primo nodo da sciogliere riguarda, appunto, le circostanze: c’è differenza, infatti, tra il fatto che la separazione sia dovuta proprio al tradimento oppure che questo sia avvenuto precedentemente e abbia solo parzialmente influito alla rottura della coppia. Fatto sta che subentra la condizione essenziale della rottura del vincolo matrimoniale. Se si appura che la separazione sia dovuta a questo, al partner responsabile verrà comminato l’addebito di separazione. Ovvero la responsabilità piena.

Tradimento e mantenimento: cosa è previsto dalla legge

L’infedeltà di un coniuge legittima la separazione proprio perché viene a infrangere il vincolo matrimoniale. Ovvero le promesse di lealtà, fiducia e fedeltà che vengono effettuate prima di legarsi. I presupposti sono tuttavia fondamentali: ad esempio, l’addebito di separazione significa perdere automaticamente il diritto all’assegno di mantenimento. Ovvero, qualora nel procedimento giuridico si accerti inequivocabilmente che la causa della rottura del vincolo sia dovuta proprio al tradimento, il coniuge infedele potrà beneficiare solo dell’assegno per gli alimenti. Inoltre, verrà meno anche il diritto all’eredità dei beni dell’ex coniuge.

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L’unica eccezione sarebbe la pensione di invalidità, a patto che stia ancora percependo l’assegno alimentare. Quindi, niente mantenimento per il tradimento. Ma anche per chi è tradito (che in caso potrebbe richiedere il risarcimento danni per rottura dei doveri matrimoniali) le cose non sono semplici. In caso di reddito più elevato dell’ex coniuge, infatti, non potrà pretendere per sé l’assegno in automatico. Detto questo, occhio alle tempistiche: se il procedimento dovesse accertare che il tradimento risalga a un periodo di molto precedente, potrebbe subentrare la condizione di accettazione consapevole. Ovvero, una conoscenza della situazione che impedirebbe di produrre l’addebito della separazione. In pratica, l’infedeltà non verrebbe considerata causa della separazione.

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