Uno dei sistemi di contraffazione più insidiosi, creato da una donna di Virginia Beach e da suo marito. Sfruttando la passione degli americani per i coupon.
Da un’ossessione, probabilmente, è venuta fuori una delle più grandi truffe della storia degli Stati Uniti. Una frode in grado di smuovere oltre 31 milioni di dollari, tale da far guadagnare alla protagonista di questa storia un posto di rilievo (e decisamente poco onorevole) nel novero dei falsari americani. Sì, perché si tratta di una donna. Tale Lori Ann Talens, quarantunenne di Virginia Beach, che ha utilizzato il metodo dei coupon per entrare nella storia, anche se dalla parte sbagliata. Uno strumento che è un vizio probabilmente ma forse anche uno stile di vita: gli Stati Uniti non hanno il rapporto che ha il nostro Paese con i coupon.
In Italia, spesso, non prestiamo nemmeno attenzione a quei tagliandi che si trovano in riviste, giornali o che semplicemente vengono spediti in omaggio. Dall’altra parte dell’Atlantico, le cose stanno ben diversamente. Il coupon viene studiato a fondo, raffrontato, conservato e, naturalmente, utilizzato per le spese più disparate. Una ricerca meticolosa, in alcuni casi una caccia vera e propria, tutto per un risparmio che varia nello spazio di qualche numero percentuale. Per qualcuno, appunto, un’ossessione. Tale da da concepire una delle truffe più incredibili nella sua concezione.
Il procuratore della Virginia, Raj Parekh, non è andato per il sottile. La truffa dei coupon, per la quale la quarantunenne è stata condannata, “ha danneggiato i consumatori, i rivenditori e i produttori di tutto il Paese, ma anche l’intera economia“.
La truffa dei coupon che ha scioccato gli Usa
Questo perché, come detto, gli Stati Uniti fanno ampiamente leva sul ricorso ai tagliandi-sconto. La donna, con l’aiuto di suo marito (già condannato a 7 anni e 3 mesi), è stata riconosciuta colpevole di aver creato dal nulla innumerevoli tagliandi, ritagliando e incollando loghi, immagini, testi e codici a barre. Tutti “ingredienti” utili alla creazione di coupon in serie, praticamente indistinguibili da quelli autentici. Una storia andata avanti per tre anni, fra l’aprile 2017 e il maggio 2020. Periodo durante il quale la donna e suo marito avrebbero guadagnato qualcosa come 400 mila dollari tra PayPal e Bitcoin, grazie alla vendita di non meno di 2 mila tagliandi ad altrettanti clienti in tutti gli Stati Uniti. Coupon apparentemente autentici, che garantivano sconti o addirittura prodotti gratuiti, venduti ad appassionati contattati su gruppi a tema sui principali social network.
LEGGI ANCHE >>> Mangiare (quasi) gratis con Uber Eats: questione di tattica e… coupon
E’ stato proprio uno dei clienti a intuire che qualcosa non andava e a contattare il Coupon Information Center (no profit che si occupa del contrasto alle frodi). Da lì, la matassa si è pian piano sbrogliata: gli agenti federali hanno trovato la coppia in possesso di numerose prove evidenti, fra le quali dei buoni contraffatti per un milione di dollari. Un sistema di contraffazione costato milioni ad alcune delle principali aziende americane che utilizzano il sistema dei coupon. Almeno un centinaio secondo i procuratori.