Aumenti in bolletta, quattro soluzioni ma non per tutti: beffa per gli italiani?

Gli aumenti in bolletta fino al 40% continuano a spaventare. Il Governo valuta quattro possibili soluzioni ma sembrerebbero non coinvolgere tutti gli italiani.

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Il 1° ottobre si avvicina così come il rincaro sulle bollette di luce e gas. L’aumento del costo dell’energia elettrica rischia di diventare una batosta per le famiglie e le imprese italiane che chiedono a gran voce l’intervento del Governo. Sul tavolo dell’esecutivo ci sono quattro piani di azione sostenuti da 4 miliardi di fondi per calmierare i prezzi. La soluzione principale, però, prevede uno spostamento sulle tasse e gli unici tutelati saranno i cittadini con reddito inferiore a 20 mila euro.

Il modello italiano, qual è la soluzione per gli aumenti in bolletta

La settimana entrante potrebbe essere decisiva per arrivare all’elaborazione e all’attuazione di un piano efficace che possa arginare gli aumenti in bolletta. Pensare che gli italiani possano accettare un rincaro del 40% sui costi di luce e gas è inconcepibile soprattutto dopo il periodo di crisi economica esasperato dalla pandemia. Il Governo ha ideato quattro soluzioni ma sembra prediligere un piano su tutti.

Il progetto è di aumentare la base del tesoretto fino a 4 miliardi di euro per calmierare i costi. I soldi serviranno per coprire gli oneri di sistema, voci della bolletta che non riguardano i consumi delle famiglie e delle imprese ma altre spese fisse e variabili. Tali oneri verrebbero spostati, secondo il piano del Governo, sulla fiscalità generale. Andrebbero ad incidere, dunque, sulle tasse ma non allo stesso modo per tutti. Occorre tener conto delle differenze di reddito. Di conseguenza, il piano è di scontare ulteriormente gli aumenti in bolletta per chi ha ISEE inferiore a 20 mila euro. 

L’intervento verrà attivato?

L’intervento salva-rincari è atteso per la settimana prossima come soluzione di un’emergenza. Il Movimento Cinque Stelle da tempo spinge per poter spostare gli oneri di sistema nelle tasse secondo una modalità strutturale. I tecnici, però, hanno un pensiero differente. Questo non è il momento giusto per attuare il piano. Si dovrebbe attendere il 2022 e un ritorno ad una stabilità maggiore soprattutto tenendo conto che è in programma una revisione totale del Fisco.

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Modello spagnolo, altra soluzione per arginare gli aumenti in bolletta

Un’idea suggerita dal Movimento Cinque Stelle è di seguire il modello spagnolo. Pedro Sanchez e il governo socialista hanno deciso di tassare le aziende che producono energia elettrica. A fronte di introiti aumentati previsti in autunno dovranno rinunciare a parte dei ricavi per arginare i rincari nelle bollette. La mozione è stata presentata dal partito italiano ma quello proposto non sembra essere il modello preferito dal nostro Governo.

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