Se non si esibisce il Green Pass al lavoro si rischia di essere sospesi e di non ricevere lo stipendio. Ecco quando scatta questo provvedimento
Il Green Pass è l’argomento cruciale del momento. Che sia per viaggi, spostamenti o lavoro ormai è necessario averlo. Essendo però ancora “giovane” come strumento (è stato introdotto da circa un mese) c’è ancora molta confusione per quanto riguarda il suo utilizzo.
In particolare nei contesti lavorativi dove una mancata esibizione può portare a delle conseguenze piuttosto spiacevoli, stando al nuovo provvedimento che dovrebbe essere emanato dal Governo Draghi in seguito al Consiglio dei Ministri in programma il 17 settembre. Nessuna multa per fortuna, ma probabilmente visto anche il periodo non propriamente prosperoso l’alternativa è per certi versi peggiore.
Green pass obbligatorio al lavoro: quando si va in contro allo stop dello stipendio
Quindi al pari di quanto già succede con le scuole, i lavoratori che si presentano per cinque volte di fila senza certificazione verde rischiano la sospensione e di conseguenza il mancato accredito dello stipendio.
A riportare la “bomba” è la nota agenzia stampa Adnkronos, che avrebbe scrutato nei meandri del Governo prima di divulgare il fatto. Laddove dovesse esserci una conferma, si rischia di scatenare l’ennesimo polverone di questo burrascoso 2021. Una misura che ha come chiaro obiettivo quello di spingere alla vaccinazione coloro che finora non l’hanno ancora fatto.
L’Esecutivo vuole scongiurare la nefasta possibilità di dover vivere un altro inverno di reclusione e caratterizzato da molteplici chiusure. Il sistema economico italiano non può più permetterselo e visti i risultati fin qui ben auguranti della campagna vaccinale, l’intento è quello di raggiungere la tanto sospirata immunità di gregge.
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Dall’altro lato però ci sono i contrari che vedrebbero questa disposizione come l’ennesimo passo verso l’obbligo vaccinale. Un pensiero non propriamente sbagliato, che però si scontra con le necessità del momento. Lavorare e produrre è indispensabile per evitare il collasso. In attesa di ulteriori alternative (cure e farmaci), il vaccino rimane l’unica pista percorribile.