In seguito al maxi sequestro di ben 6 tonnellate di generi alimentari scaduti ormai da anni, Coop sta pensando di prendere provvedimenti importanti.
Tanti sono i prodotti presenti sugli scaffali dei supermercati, grazie ai quali poter imbandire le nostre tavole. A partire dai prodotti salati, fino ad arrivare ai dolci, d’altronde, abbiamo solamente l’imbarazzo della scelta. Allo stesso tempo è sempre bene prestare la massima attenzione alle caratteristiche stesse degli alimenti che acquistiamo, onde evitare di dover fare i conti con possibili inconvenienti.
A tal fine in nostro aiuto giungono le autorità competenti, che provvedono a segnalare eventuali anomalie. Ne è un chiaro esempio una recente scoperta da parte dei Nas, che hanno provveduto al maxi sequestro di ben 6 tonnellate di generi alimentari, molti dei quali già in vendita, scaduti ormai da anni, in sei supermercati. Una vicenda che non è passata di certo inosservata, con la Coop pronta a prendere importanti provvedimenti.
I Nas di Roma e Tivoli hanno provveduto qualche giorno fa al sequestro di ben 6 tonnellate di generi alimentari scaduti in alcuni casi da anni. Tonnellate di carne e pesce congelati, ma anche salumi, insaccati e latticini scaduti, che hanno portato alla perquisizione di un intero magazzino con due celle frigorifero e tre frigo/congelatori e 6 supermercati affiliati a Coop.
Una vicenda che non è passata di certo inosservata, con Unicoop Tirreno che si rivela essere parte lesa in tutta questa vicenda. A tal proposito infatti, l’azienda ha sottolineato come gli immobili posti sotto sequestro appartengano tutti a un imprenditore di 63 anni, al momento indagato per i reati di frode in commercio di sostanze alimentari nocive e in cattivo stato di conservazione.
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L’imprenditore in questione, a quanto pare, aveva ottenuto la gestione dei locali e la dicitura “affiliato Unicoop Tirreno” soltanto lo scorso mese di aprile. Proprio il 63enne, quindi, è l’unico imputato della vicenda, con Coop che, in qualità di parte lesa in quanto controlla la Unicoop Tirreno, potrebbe ottenere la rescissione unilaterale dell’accordo con l’imprenditore indagato.