Tutto confermato. Aumento in bolletta, come previsto, e stangata per gli italiani già provati dalla pandemia. Luce e gas, l’autunno ha già portato pioggia.
Il problema, a quanto pare, siamo noi. Noi inteso come Paese. L’Italia. L’aumento dei costi delle utenze diventerà un problema serio da qui a breve. Anzi, in realtà sarebbe già aumentato: del 20% nell’ultimo trimestre, addirittura del 40% nel prossimo. Lo ha confermato anche il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, che ha messo l’accento più che altro sulle ragioni della batosta. “Succede perché il prezzo del gas a livello internazionale aumenta, succede perché aumenta anche il prezzo della CO2 prodotta”. E questo, in un Paese energeticamente non autosufficiente come l’Italia, diventa un guaio.
Ecco perché il problema è il Paese stesso. Ma è anche vero che compito della classe politica è tracciare una rotta che possa quantomeno parlare il linguaggio della sostenibilità. E, nello specifico, delle fonti rinnovabili. Un tema sul quale premono le associazioni di categoria e, soprattutto, quelle che proteggono i consumatori. I quali, fra luce e gas, dovranno prepararsi a un ottobre da incubo. Se si pensa che, da gennaio, il prezzo dell’energia elettrica è già aumentato dell’80% e quello del gas addirittura del 100%, il peso del cambiamento è percepibile a occhio nudo.
Chiaramente, soprattutto perché ci si trova ancora in una fase di forte difficoltà economica e di incertezza sulla ripresa, le reazioni all’aumento sono state negative. Nel mondo politico, con il governo che assicura il suo impegno per “la mitigazione dei costi delle bollette dovuti a queste congiunture internazionali” (e anche verso la transizione ecologica). Ma anche e soprattutto in campo sindacale. La Cisl ha definito inaccettabile l’aumento in bolletta, invitando il governo a intervenire al più presto, parlando di un’urgenza per un “confronto per un nuovo patto sociale che metta al centro il lavoro, i salari e le tutele dei lavoratori”.
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Il problema principale riguarda le famiglie, già duramente provate dalla pandemia. Eppure, per quanto disastroso per il welfare degli italiani, l’aumento di gas e luce era già previsto. Colpa dell’incremento dei prezzi delle materie prime, a partire dagli idrocarburi. Ma anche il costo delle emissioni di carbonio ha giocato la sua parte, palesando il rischio che, a ogni trimestre, possa scattare un aumento del 20% in bolletta. Un trend chiaro da tempo ma altrettanto chiaramente insostenibile. In Europa, comunque, il ritmo non cambia di molto: oltre il 170% di aumenti da inizio anno sul gas, mentre i prezzi all’ingrosso dell’elettricità viaggiano a ritmi tali da rendere probabile un innalzamento anche di 150 miliardi di euro in più per le bollette. Quasi 1.300 a famiglia. Una soluzione potrebbe essere la riduzione dell’imposta, come avvenuto in Spagna. Un esempio low-cost e, per così dire, emergenziale. Ma si sa, tra il dire e il fare c’è sempre di mezzo un mare. In tempesta stavolta.