Pessime notizie relative alle pensioni, sono previsti nuovi ribassi per gli assegni di reversibilità e a rimetterci maggiormente saranno le donne.
Accostare al termine “pensioni” quello di “ribassi” significa una sola cosa, la paura più grande dei lavoratori che fuoriescono dal mondo del lavoro sta per diventare realtà. Gli italiani vivono costantemente nel timore di non poter avere un assegno pensionistico che consenta loro di vivere agiatamente gli anni della pensione. Tutti sanno che le finanze del nostro Stato non consentono di avere fiducia nel futuro, ecco perché tanti pensionati decidono di andare a vivere all’estero. Le conseguenze per debiti e carenze coinvolgono, infatti, una categoria in particolare, proprio quella dei pensionati.
Il Governo assicura ai pensionati dei ratei mensili che vanno a gravare sulle spese dello Stato. Tali ratei sono onerosi anche se gli importi percepiti da chi esce dal mondo del lavoro sono frutto di versamenti precedenti. Un onere importante è assegnato ai trattamenti pensionistici ai superstiti. Il discorso diventa particolarmente gravoso qualora si parli di donne. La preoccupazione in atto diventa comprensibile nel momento in cui si approfondisce la percentuale di pensione che viene erogata al coniuge superstite che dipende da specifici requisiti reddituali. Le percentuali maggiori, pari all’80% e al 60% della pensione di reversibilità, rappresentano un costo gravoso per lo Stato.
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I ratei pensionistici hanno importi differenti in base al numero di figli a carico e all’ammontare dei redditi totali. Le ultime indiscrezioni riportano possibili ribassi proprio per quanto riguarda gli assegni di reversibilità. La necessità di diminuire la spesa è stata sottolineata dall’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa. L’OCSE ha messo sotto accusa Quota 100, Opzione Donna e proprio l’assegno di reversibilità.
Prima proposta dell’OCSE, dunque, è di diminuire gli importi degli assegni che hanno come beneficiari i superstiti. Colpite da questi ribassi sarebbero principalmente le donne dato che hanno aspettative di vita più alte rispetto agli uomini. Allo stesso modo, l’Organizzazione chiede di mettere mano su Quota 100 e Opzione Donna. Il suggerimento è di lasciar decadere il primo trattamento pensionistico la cui scadenza naturale è il 31 dicembre 2021. Per quanto riguarda Opzione Donna, invece, l’idea è di aumentare l’età di uscita dal mondo del lavoro innalzandola di un paio di anni. Contestualmente, però, occorrerebbe rivedere la misura per cercare di non assegnare importi pensionistici troppo bassi.