La lotta agli evasori fiscali ha portato a compiere blitz, sequestri e arresti in tutta Italia. Il messaggio è chiaro, chi non paga le tasse verrà punito e finirà in carcere.
Un’inchiesta del sostituto procuratore della Dda di Brescia, Roberta Panico, ha fatto scattare diciotto arresti all’interno di una associazione a delinquere il cui obiettivo era l’evasione fiscale. Le province coinvolte sono tante, da Milano a Brescia, da Bergamo a Mantova fino a Lodi, Novara, Alessandria, Parma, Varese e Piacenza.
Blitz e sequestri di evasori fiscali
I sequestri hanno coinvolto 51 beni immobili e mobili, una villetta a Chiari, le quote societari di ben quattro imprese, sette autorimesse, quattro villette in provincia di Milano, Bergamo e Brescia, due terreni vicino Brescia, un magazzino commerciale e 250 conti correnti in tutta Italia.
Le Forze dell’ordine hanno accertato e contestato, poi, detenzione di droga al fine di spaccio, specialmente cocaina e hashish. Ad onor del vero, tutta l’indagine ha avuto inizio proprio da un sequestro di 31 kg di hashish effettuato il 22 luglio 2018 a Rezzato, in provincia di Brezzo. In quell’occasione sono stati arrestati tre pregiudicati.
Gli arresti dopo l’inchiesta
L’inchiesta relativa alla ricerca di evasori fiscali ha portato all’esecuzione di provvedimenti per trenta persone. Sono state accusate a vario titolo di reati di associazione a delinquere finalizzata all’evasione fiscale. Il tentativo di frode al Fisco, riuscito fino a questo momento, è finito con 18 arresti. I sequestri continuano ancora per un valore ipotetico di circa 13 milioni di euro.
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Nessuno scampo per gli evasori fiscali
I reati tributari, l’appropriazione indebita, l’evasione delle imposte sul reddito e sul valore aggiunto, il trasferimento fraudolento di valori attraverso l’emissione di fatture relative ad operazioni inesistenti sono puniti con il carcere. La lotta all’evasione fiscale – e dunque agli evasori fiscali – è iniziata da qualche tempo e i blitz, sequestri e arresti sono cominciati. Le verifiche del Fisco proseguono incessantemente e puntano la lente di ingrandimento sui conti correnti, i bonifici fiscali, gli spostamenti di denaro in generale. L’arresto di 18 persone e il sequestro di tanti beni immobili e mobili, compresi 250 conti correnti, è la prova che lo Stato fa sul serio e, anche se i piccoli e onesti contribuenti si trovano sotto pressione, la procedura adottata sta portando a dei risultati positivi.