Scopriamo quanto costa attivare e mantenere un libretto postale ordinario e quali costi comportano invece quello smart, quello dedicato ai minori e quello giudiziario
Il libretto postale è un strumento molto utilizzato per mettere al sicuro il proprio denaro, ma prima di attivarlo è bene capire quali costi può comportare alla lunga. La risposta non può mai essere univoca visto che esistono varie tipologie.
Quello più noto è libretto ordinario, poi ci sono quello Smart, che prevede molteplici funzioni interessanti. Più specifici invece quello giudiziario e quello riservato ai minori. Analizziamoli insieme, vedendo quali spese e quali vantaggi prevedono.
Libretto postale: quanto costa a seconda delle varie tipologie
In prima istanza è bene specificare che tutti i libretti sottoscrivibili presso Poste Italiane non hanno costi. Questo concetto vale sia per l’attivazione che per la gestione. È prevista solo l’imposta di bollo di 34,20 euro per persona fisica e 100 euro per quella giuridica. Nel primo caso deve essere corrisposta solo qualora la giacenza media annua complessiva dei libretti superi i 5.000 euro.
L’altro costo previsto è quello della duplicazione del libretto per cui è previsto un esborso di 1,55 euro. Questo per quanto riguarda quello ordinario (utilizzabile per versare e prelevare in tutti gli uffici postali con l’apposita carta libretto), mentre il libretto Smart, offre un tasso più alto e soprattutto la possibilità di poter usufruire del servizio sia dall’applicazione che dal BancoPosta. Sia l’ordinario che lo smart possono essere utilizzati per la sottoscrizione di buoni fruttiferi postali.
Passando al libretto giudiziario, così come si evince dal nome riguarda i casi in cui bisogna versare del denaro in seguito ad un processo giudiziario. È prevista una ritenuta del 26% sugli interessi e imposta di bollo di 2 euro per saldi superiori a 77,40 euro. I prelievi e i versamenti sono possibili solo presso gli uffici postali abilitati.
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Il libretto dedicato ai minori si divide in tre livelli. Il primo è “Io Cresco” per i bimbi tra gli 0 e 12 anni, in modo tale da avvicinarli al mondo del risparmio. Il secondo “Io conosco” da 12 a 14 anni per versare e prelevare somme non troppo ingenti. L’ultimo è “Io capisco” valido per i ragazzi dai 14 ai 18 anni, che potranno effettuare operazioni su cifre adattate alla loro età.