Il costo della corrente elettrica all’ingrosso è passato dai 38 euro del 2020 ai 145 euro del 2021. Il prezzo medio è quadruplicato e a rimetterci saranno le famiglie e le imprese.
In arrivo una batosta per tante famiglie italiane e per le attività di impresa. L’aumento spropositato del prezzo medio della corrente elettrica – quattro volte il costo dell’anno precedente – significherà bollette più onerose. La situazione è bollente e dal primo ottobre si assisterà a cambiamenti che impensieriranno i consumatori.
Nel 2020 il costo medio della corrente elettrica era di 38,92 euro per mille chilowattora. Il 9 settembre 2021, la Borsa Elettrica Italiana del Gestore dei Mercati Energetici ha registrato un prezzo della fornitura dalle ore 20.00 pari a 174,23 euro per mille chilowattora. Oggi il costo medio è di 145, 03 euro che scende a 130,28 euro per le forniture delle ore 14.00.
Il prezzo è, dunque, quadruplicato e le cause sono da riscontrarsi nell’aumento del costo internazionale del metano e nelle speculazioni sui mercati europei Ets delle emissioni di anidride carbonica.
Ogni tre mesi l’Autorità dell’energia Arera aggiorna le bollette della corrente elettrica e del gas. Il prossimo aggiornamento è previsto per il 1° ottobre e solo le giuste decisioni salva-bollette a cui sta lavorando il Governo potranno salvare le famiglie e le imprese da una batosta senza precedenti.
In realtà, il salvataggio potrebbe essere minimo e attenuare di poco il nuovo aumento. Ricordiamo che lo scorso luglio abbiamo già assistito ad un rincaro del 9,9% per l’elettricità e del 15,3% per il gas. A rimetterci più di tutti saranno coloro che hanno stipulato un contratto a prezzo fisso nell’ambito del libero mercato. Tale prezzo potrebbe corrispondere ad un quarto del nuovo costo con grande disagio per molti consumatori. Allo stesso modo, dal 1° ottobre al prossimo mese di settembre, le imprese dovranno attivarsi per rinnovare i contratti industriali della corrente elettrica. Ha inizio, infatti, l’anno termico che risulterà più bollente dei precedenti.
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L’aumento del costo medio della corrente elettrica ha delle conseguenze non solo sulle bollette. La fornitura energetica, infatti, viene utilizzata per lo svolgimento di servizi e per la produzione di beni e consumi. La corrente elettrica serve per i viaggi in treno, per l’uso dei server, per fornire l’ossigeno in ospedale, per le vernici per il legno. Di conseguenza vari settori saranno coinvolti dai rincari e ciò significa una sola cosa, aumento generale dei costi per famiglie e imprese che troveranno più alto anche il prezzo del pane.