Abitudini e tariffe a confronto: la ricetta del risparmio sulle bollette della luce è abbastanza semplice. Basta armarsi di pazienza e meticolosità.
Sarà un autunno complicato per i contribuenti. Non c’è solo la ripresa dell’attività di riscossione a premere sulle spalle degli italiani, ma anche la prospettiva di dover fronteggiare un pesante rincaro in bolletta, sia per quanto riguarda l’elettricità che la fornitura del gas. Una situazione che rischia di essere pesante in un periodo che è ancora di emergenza e che, nondimeno, rischia di trasformarsi in un ulteriore incentivo alla crescita della crisi. Anche se l’aumento in bolletta, per la verità, era atteso.
A questo punto la domanda è: come riuscire a far fronte al rincaro e riservarsi la possibilità di un risparmio? Una risposta non facile. Anche perché le tariffe variano l’una dall’altra e non è sempre semplice scegliere quale conviene di più, specie in una situazione aperta come quella del mercato libero. Probabilmente, al di là della necessità di un serio confronto fra le varie tariffe, ciò che davvero è necessario rivedere sono le abitudini quotidiane. Ad esempio quali siano le migliori fasce orarie per il consumo o altri atteggiamenti nell’ambito domestico.
Luce, risparmio sulle bollette: la strategia vincente per ridurre le spese
Un primo discernimento va fatto tra tariffa bioraria e fissa. Quella monoraria, ovvero che non varia a seconda delle fasce orarie, mantiene un consumo standard e quindi costi fissi. Diverso il discorso per la tariffa bioraria, quella maggiormente scelta dai clienti, più conveniente negli orari di minor consumo. Solitamente, la bioraria viene scelta da chi lavora e tende a “vivere” la propria casa perlopiù la sera. Questo significa che molto dipende dalle abitudini ma non toglie che un raffronto fra le tariffe più convenienti a seconda della compagnia gestente esaminata sia comunque importante. Il pendolo oscilla sempre fra le due opzioni: monoraria e bioraria.
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Una prima distinzione, finché sarà possibile, può essere fatta tra Mercato libero e quello a maggior tutela. Ma questo vale solo in alcune circostanze. L’importante è raffrontare la questione delle fasce orarie. Nel caso di Enel Energia, ad esempio, nella prima ipotesi si andrà su 0,07604 euro/KWh, mentre nella seconda a 0,08490 euro/KWh (lunedì-venerdì 8-19) e 0,07176 euro/KWh (lunedì-domenica e festivi, 19-8). Per il resto, il raffronto Eni, invece, si attesta sui seguenti parametri: 0,0962 euro/KWh per la monoraria, 0,1074 euro/KWh (lunedì-venerdì 8-19) e 0,0903 euro/KWh (weekend e festivi 19-8) per la bioraria. Fra le aziende in ascesa, A2A Energia propone 0,08600 euro/KWh per la monoraria, mentre per la bioraria va dai 0,09940 euro/KWh ai 0,07940 euro/KWh in base alle medesime fasce orarie suddette. Stare attenti a come si utilizza a chi ci si affida: il trucco del risparmio sulle bollette, in realtà, è un’addizione fra due addendi.