In vigore da oggi le nuove disposizioni sull’obbligo del Green pass, che scatta su treni, aerei, navi e autobus a lungo tragitto. Sanzioni pesanti per i trasgressori.
La data limite dell’1 settembre modifica in modo sostanziale la quotidianità degli italiani. Il Green pass non è obbligatorio di per sé ma lo è in alcuni contesti. Qualcuno lo richiedeva già dal 6 agosto, altri ancora proprio a partire dal primo di questo mese. Un’ulteriore spinta verso la vaccinazione per coloro che restano ancora indecisi, con l’obiettivo di arrivare a una percentuale di coperture vaccinali superiore a quella ottenuta finora.
Per molti, una strategia per evitare l’obbligo sui vaccini. Tanto che, nei prossimi mesi, le regole di utilizzo del Green pass (che, ricordiamo, si ottiene con la vaccinazione o un tampone negativo nelle precedenti 48 ore) potrebbero diventare anche più stringenti. Per ora si va sull’aggiunta dell’1 settembre: mezzi di trasporto come navi, aerei e treni ad alta velocità, autobus per lunghe tratte. Ma cosa succede se, in regime di obbligo in questi contesti, si viene colti senza certificazione?
Green pass, sanzioni per chi viola l’obbligo: cosa succede
Diciamo subito che le sanzioni saranno pesanti. Ad esempio, per chi viaggia su un treno senza il necessario Qr Code contenuto sul Green pass, scatteranno multe da 400 a 1.000 euro. I controlli, in questo caso, verranno effettuati a bordo, mentre per altri mezzi di trasporto come navi e aerei, le verifiche saranno svolte prima dell’imbarco. Per restare ai treni, se colti senza certificazione, oltre alla sanzione, occorrerà viaggiare in una zona isolata del treno, per poi scendere alla prima fermata ed essere affidati a dei pubblici ufficiali. Saranno loro a decidere l’entità della sanzione. Paradossale, tuttavia, che ai funzionari dei treni, dai capitreno agli addetti al servizio ristorante, non sarà richiesto il documento in forma obbligatoria.
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Unici esentati dalle disposizioni saranno gli under 12 e chi non ha potuto ricevere il vaccino per ragioni di salute. Per quanto riguarda i gestori dei locali, anche loro potrebbero rischiare sanzioni dei medesimi importi qualora non controllassero le certificazioni. Inoltre, l’esercizio potrebbe restare chiuso da 1 a 10 giorni, secondo quanto disposto dal Viminale. In pratica, il gestore di un ristorante o di un bar con clientela seduta al chiuso, è tenuto a verificare il possesso del Green pass, anche se non sarà ritenuto responsabile di eventuali certificazioni false.