Al grido di “Basta dittatura” i no Green Pass e i no vax minacciano il blocco ferroviario. Se non sale chi non ha il certificato verde non sale nessuno, questo è il pensiero che portano avanti.
Da qualche giorno il web si sta riempiendo di frasi e toni minacciosi da parte dei no Green Pass. Quello che chiamano “passaporto dittatura” non viene accettato così come le direttive del governo nate per cercare di limitare la diffusione del Covid 19. WhatsApp e Telegram, ma anche Facebook, sono diventati la piazza in cui chi è contrario al Green Pass lo comunica minacciosamente prima di mettere in atto episodi di violenza come l’aggressione a due giornalisti oppure la distruzione di un gazebo del Movimento 5 Stelle. La situazione sta degenerando e il Viminale è pronto a reagire.
Le richieste dei no Green Pass sono chiare. In nome della libertà pretendono che l’obbligatorietà della certificazione verde venga revocata soprattutto per quanto riguarda i trasporti. Secondo le direttive del Governo, dal 1° settembre senza Green Pass non è possibile salire su aerei, traghetti e treni a lunga percorrenza. Questa limitazione, definita “dittatoriale” da chi non sostiene il passaporto verde, non viene accettata e partono le minacce.
L’idea è di bloccare la circolazione ferroviaria. Attraverso i social si stanno creando degli appuntamenti in circa 54 città italiane per manifestare contro il passaporto vaccinale. I manifestanti dovrebbero incontrarsi nel primo pomeriggio per esprimere la propria opinione in modo pacifico.
Le intenzioni della maggior parte delle persone che non sono favorevoli alla certificazione verde sono pacifiche e all’insegna del dialogo. Rimane un’altra parte dei no Green Pass che, invece, si esprime con rabbia e violenza alimentando le tensioni. Di conseguenza, il Viminale ha deciso di aumentare i controlli e l’allerta per eventuali blitz. Il livello di attenzione è elevato e si monitorano aeroporti e stazioni.
Nonostante le proteste, l’obbligatorietà del certificato per i trasporti rimane e i controlli verranno effettuati da Ferrovie dello Stato anche al momento della prenotazione dei biglietti. Chi ha già una prenotazione ma è privo del certificato verde potrà richiedere il rimborso della spesa entro il 30 settembre.
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Ricordiamo che il certificato verde è obbligatorio su aerei, treni a lunga percorrenza (Av, Intercity e Intercity notte), bus a lunga percorrenza e traghetti tranne quelli che collegano con le isole minori e lo Stretto di Messina. E’ previsto un aumento della capienza dal 50 all’80% indipendentemente dal colore bianco o giallo della zona.