Pensione, Fisco e RdC, autunno caldo: l’agenda delle riforme è fittissima

Il superamento di Quota 100 per un nuovo sistema pensione, riforma fiscale e dibattito sul Reddito di Cittadinanza: fitto il calendario di settembre.

Spese autunno fisco
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Meglio tenere a portata di mano il calendario del mese di settembre. L’impressione è che per molti contribuenti possa tingersi di un frequente colore rosso a forza di segnare date importanti. Tra scadenze fiscali e appuntamenti con pensioni e accrediti vari, l’autunno rischia di diventare estremamente caldo, sia in entrata che in uscita. A ogni modo, non saranno solo i cittadini a doversi armare di pazienza. Il governo, infatti, ha fissato per settembre diversi appuntamenti fondamentali per definire quale sarà il Paese che entrerà nel 2022.

Il primo appuntamento in lista è la riforma fiscale ma, rispetto ad altre urgenze, la programmazione sarà a lungo termine. Ben più impellente è decidere cosa fare con un’altra riforma, quella delle pensioni. Quota 100 è ormai praticamente in archivio, e la riforma del sistema di pensione diventa argomento sempre più urgente. Il ritorno alla Legge Fornero sarà ostacolato dalla Lega, anche se l’ipotesi di una misura ponte è la più probabile. Il governo, al momento, sembra muoversi nell’ambito di strumenti alternativi, come l’Apes sociale a chi ha compiuto almeno 63 anni di età. In pratica, un rafforzamento delle misure già in vigore.

Dalla pensione al Reddito: il dibattito politico

Per quanto riguarda la pensione, l’ipotesi è Quota 41, ovvero gli anni di contribuzione a prescindere dall’età. O, in alternativa, la possibilità di interrompere l’attività lavorativa a 63 o 64 anni di età. Il problema, come anche in altre occasioni, è quello dei costi. Secondo l’Inps una soluzione di questo tipo andrebbe a pesare sui conti pubblici nella misura di 4,3 miliardi nel 2022, fino a raggiungere addirittura i 9 negli anni seguenti. Più economica, almeno nella fase iniziale, l’alternativa del calcolo contributivo. Circa 1,2 miliardi (4,7 nel 2027) per il calcolo a 64 anni di età e 36 di contributi. In ultimo, un’altra ipotesi sul tavolo riguarda l’uscita a 62-63 anni con parte contributiva e a 67 con quella retributiva. Costo, 500 milioni subito per arrivare a 2,4 miliardi nel 2029.

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Altro dibattito in corso, quello relativo al Reddito di Cittadinanza. Misura che, nonostante qualche voce di corridoio, pare non abbia influenzato il numero di lavoratori stagionali. Per quanto riguarda la sopravvivenza della misura, la discussione politica è tuttora in corso, fra chi afferma la necessità di interromperne gli effetti per convogliare le risorse in altre direzioni e chi, invece, spinge per il mantenimento. I numeri dell’Inps, che hanno reso noto come il Reddito non abbia influenzato la ricerca di un lavoro, anche stagionale. Una notizia che ha sgonfiato sensibilmente il dibattito sulla rinuncia al sacrificio pur di percepire il Reddito di Cittadinanza.

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