Truffe, le banche nel mirino: come sfuggire alle trappole svuota-conto

Le truffe aumentano ma anche i metodi di contrasto ci sono e possono essere utilizzati efficacemente. Uno di questi in particolare. Il più semplice.

Truffa bancaria
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Se c’è qualcuno che affina le tecniche di attacco, c’è per forza qualcun altro che dovrà affinare quelle di difesa. Nel contesto delle truffe funziona così. Negli ultimi tempi, specie nei periodi più duri della pandemia, i criminali hanno adeguato al meglio le loro tattiche di raggiro, raggiungendo anche elevati gradi di pericolosità. Al contempo, sono aumentate anche le informazioni a disposizione per riuscire a contrastarli. Phishing, smishing e quant’altro: l’impostazione generale della truffa si conosce e, di conseguenza, anche il metodo di contrasto non è un mistero.

Tuttavia, va detto che i tentativi di raggiro diventano sempre più pericolosi. In alcuni casi si servono perfino di fattori esterni rispetto al semplice messaggio-trappola. In questo quadro, rientrano le truffe ai clienti di alcuni noti istituti di credito, fra i quali Intesa Sanpaolo, Unicredit e Bnl. Casi limite a tutti gli effetti: le vittime di questi particolari raggiri, infatti, corrono il rischio di consegnare direttamente ai criminali le loro credenziali homebanking.

Truffe bancarie: quali sono e come evitarle

Il tentativo di phishing bancario ha corretto diversi errori rispetto al passato, rendendosi estremamente più pericoloso. Non solo le mail fasulle assumono un tono di incredibile autenticità ma, allo stesso tempo, anche intuire la truffa potrebbe non bastare più. I criminali, infatti, si servono di una strategia estremamente subdola, che consente loro di contattare direttamente le vittime spacciandosi per operatori di questo o quell’istituto bancario. A questo punto, capire di trovarsi di fronte a un truffatore diventa estremamente complicato.

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Chiaramente, nella mail ricevuta alcuni indizi che possono far sospettare il peggio ci sono. Ed è a quelli che bisogna prestare attenzione. Senza contare che né le banche né tantomeno le Poste utilizzano le e-mail per comunicare coi proprio clienti, tranne che in specifiche circostanze. Sono anzi loro stesse a invitare all’attenzione, spiegando che ogni messaggio contenente link da cliccare per risolvere delle non meglio precisate problematiche sul proprio conto è certamente una trappola. Per sfuggire alle truffe basta non cliccare su tali link e, per buona misura, contattare personalmente gli operatori per segnalare il problema. Il metodo per non dar partita vinta ai truffatori c’è.

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