Dagli occhiali ai rubinetti, sono tanti i bonus approvati dal precedente esecutivo che non sono però partiti. Ma che fine hanno fatto?
A causa dell’impatto del Covid il governo ha adottato una serie di misure volte a contrastare la diffusione del virus. Una situazione che ha avuto, e continua ad avere, delle ripercussioni sulle nostre vite e sul nostro portafoglio. Molte famiglie si ritrovano a dover fare i conti con una vera e propria crisi economica, tanto da spingere il governo a stanziare una serie di agevolazioni.
Ne è un chiaro esempio il pacchetto di emendamenti alla Legge di Bilancio che ha permesso l’introduzione di nuovi bonus e mini misure. A partire dal bonus rubinetti fino ad arrivare agli occhiali, in effetti, vi è davvero l’imbarazzo della scelta. Tutti incentivi approvati dal vecchio esecutivo a guida Conte, ma che non sono mai partiti. Ma che fine hanno fatto? Entriamo nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere in merito.
Dagli occhiali ai rubinetti, i bonus mai partiti perché mancano i decreti attuativi
Il governo a guida Draghi ha portato con sé nuovi aiuti, come ad esempio i contributi introdotti con il Decreto Sostegni Bis. Dall’altro canto ha anche cambiato alcune carte in tavola, con alcuni bonus approvati dal precedente esecutivo Conte Bis che non sono, almeno per il momento, partiti. Tra le tante agevolazioni annunciate e non partite, ad esempio, si annoverano i bonus occhiali, ma anche rubinetti e quello per le madri single.
Entrando nei dettagli, il bonus occhiali prevede un contributo a fondo perduto pari a 50 euro da poter utilizzare come sconto diretto sul prezzo di vendita di occhiali da vista e lenti a contatto correttive. A poterne beneficiare sono le persone con reddito Isee inferiore ai 10 mila euro. Da non dimenticare, poi, il bonus madri e padri single, che consiste nell’erogazione di 500 euro netti al mese a favore di nuclei monoparentali composti da genitori disoccupati o monoreddito.
Per quanto riguarda il bonus rubinetti, conosciuto anche come bonus idrico, si presenta come un contributo, dal valore di mille euro. Grazie a quest’ultimo è possibile coprire i costi per interventi di sostituzione di vasi sanitari in ceramica con nuovi apparecchi a scarico ridotto e di apparecchi di rubinetteria sanitaria, soffioni doccia e colonne doccia con nuovi apparecchi a limitazione di flusso di acqua.
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Tutte e tre misure ai sensi di legge accessibili, ricordiamo che con l’ultima legge di Bilancio sono state stanziate pure le relative risorse. Ma allora per quale motivo non è possibile usufruirne? Il tutto è dovuto all’assenza dell’emanazione dei rispettivi decreti attuativi. Non resta quindi che attendere e vedere se e quando tali bonus saranno finalmente accessibili.