Le verifiche sui movimenti del conto corrente si fanno sempre più stringenti. La lotta al contante è solo una parte della strategia anti-evasione.
Il piano anti-evasione fiscale è stato messo in cima alla lista delle cose da fare fin dall’insediamento del governo Draghi. Anzi, secondo il premier, si tratta addirittura della principale piaga che affligge il Paese. E, in un periodo di crisi economica, è chiaro che i rischi si moltiplichino e i controlli si facciano più stringenti. Quello del conto corrente è un caso emblematico: tenuto d’occhio se la giacenza è troppo alta, ora si finisce anche per intervenire sui movimenti. Sì, perché se da un conto si preleva troppo poco, il rischio è che vi siano operazioni in nero.
In sostanza, il Fisco tiene d’occhio quanto denaro si utilizza. La stima media dell’Inps per il sostentamento viene fissata dall’Inps (almeno per quest’anno) a 649,42 euro. Se i prelievi non dovessero raggiungere o superare tale cifra, ecco che il conto corrente finirà per essere un veicolo per verificare più da vicino le regole di vita del suo intestatario. Il che, in un periodo di forte lotta al contante, suona come un segnale ben preciso.
Va detto che entro la soglia di spesa indicata dall’Inps rientrano anche i pagamenti tracciabili effettuati con carte e bancomat. Quindi, se una famiglia utilizza meno di 400 euro al mese, il sospetto del Fisco è che il resto della somma media venga impiegata per pagamenti sottotraccia. Ovvero in nero, quindi non tracciabili e, di conseguenza, al di fuori della tassazione. In pratica, prosegue la manovra a tenaglia del sistema fiscale italiano, intenzionato ad abbattere l’evasione nel nostro Paese con l’adozione di misure via via sempre più stringenti.
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Non è solo questione di prelievi quindi ma di movimenti veri e propri. Per spese in nero si intende tutte quelle avvenute con strumenti che non siano tracciabili. Quindi un pagamento in contanti e senza ricevuta, contrariamente a quanto avverrebbe per bonifici o strumenti digitali. Del resto, la lotta la contante è stata avviata dall’Italia anche per uniformare gli stili di spesa a quelli degli altri Paesi europei. Nel Regno Unito, ad esempio, quasi tutti i pagamenti avvengono tramite carta. Il contante è quasi del tutto scomparso. E se scendono i soldi contanti, scendono anche gli sportelli Atm. Un’altra strategia: ridurre gli erogatori bancomat e incoraggiare l’uso del cashless. Iniziative che si affiancano ai controlli serrati.