Pensione di vecchiaia, per raggiungere i contributi necessari il marito può assumere la moglie come colf o badante?
La pensione, un traguardo per alcuni, un pensiero negativo per tanti altri. La paura di avere un importo minimo per vivere o di non riuscire ad accumulare abbastanza contributi attanaglia molti coniugi. E’ importante sapere, dunque, se è consentito al marito dimostrare l’assunzione della moglie come colf o badante (o viceversa) per accumulare contributi e raggiungere la pensione di vecchiaia. La risposta alla questione è legata ad alcune specifiche condizioni.
Quando si può assumere la moglie come colf o badante
Secondo la Legge, le prestazioni domestiche all’interno della famiglia devono essere svolte a titolo gratuito. Si tratta di doveri/diritti reciproci che, di conseguenza, farebbero presupporre che l’assunzione della moglie come colf o badante per versare i contributi per la pensione di vecchiaia non sia possibile. Il lavoro subordinato in un rapporto coniugale, dunque, non è concesso ma esistono delle eccezioni.
Il marito può assumere la moglie (o viceversa) nel caso in cui il “datore di lavoro” sia un invalido di guerra con indennità di accompagnamento, un mutilato o invalido civile con indennità di accompagnamento, un cieco civile con indennità di accompagnamento oppure un grande invalido per cause di servizio o di lavoro con indennità di accompagnamento.
Il raggiungimento dei contributi per la pensione di vecchiaia
L’assunzione può avvenire, dunque, se i compiti del marito o della moglie esulano dai diritti/doveri coniugali. Soddisfacendo le condizioni elencate nel precedente paragrafo si potranno, dunque, versare i contributi come colf o badante e raggiungere, così, quanto manca alla pensione di vecchiaia.
Un altro modo per raggiungere l’obiettivo pensione di vecchiaia prevede di richiedere all’Inps l’autorizzazione per la cosiddetta prosecuzione volontaria dei versamenti contributivi. In tal modo si potranno versare i contributi che mancano al raggiungimento della pensione. Per ottenere tale autorizzazione occorrerà soddisfare specifici requisiti come l’aver versato almeno 5 anni di contributi e minimo tre anni di contribuzione nei cinque anni precedenti all’inoltro della domanda.