Ritiri in massa dai supermercati, allarme ossido di etilene: ecco cos’è

E’ uno degli argomenti di maggiore attualità visti i numerosi richiami dagli scaffali. L’ossido di etilene diventa di interesse continentale.

Ossido di etilene
Foto © AdobeStock

E’ uno degli argomenti del momento ma non è una buona cosa. Nelle ultime settimane, l’ossido di etilene si è preso la ribalta europea, impegnando le varie autorità sanitarie a lanciare un allarme generalizzato. Il problema è presto spiegato: la sostanza, utilizzata per la creazione di pesticidi piuttosto comuni, sarebbe presente in quantitativi eccessivi. E questo andrebbe a cozzare con le nuove normative comunitarie.

L’Europa, infatti, sta monitorando la situazione. Nelle ultime settimane, a seguito dei vari annunci del Ministero della Salute, si è assistito a una serie di richiami dai supermercati probabilmente senza precedenti Una serie di prodotti pressoché infinita, fa i quali dei lotti comuni e di marche famose. Il comune denominatore è sempre stato l’ossido di etilene. O meglio, il sospetto della sua presenza, sufficiente a far rimuovere un prodotto dagli scaffali di un supermercato.

Ossido di etilene: cos’è e cosa provoca

Ma cos’è, concretamente, l’ossido di etilene? La serie di richiami che ha caratterizzato il periodo estivo ha spinto gli italiani (e non solo) a rispondere alla curiosità incrementando le ricerche su internet, soprattutto su caratteristiche ed effetti della sostanza indicata dal Ministero come “rischio chimico”. Innanzitutto, l’ossido è un gas che, grazie alle sue capacità disinfettanti, viene utilizzato come sterilizzatore anche in contesti come gli ospedali, per siringhe e altri strumenti medici. Allo stesso modo, si usa per le decontaminazioni dei cibi. Ecco perché, spesso, viene riscontrato (in minima quantità) nei prodotti finiti.

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E’ anche vero, però, che l’Europa ha cambiato le sue direttive e l’ossido di etilene non dovrebbe più essere presente, nemmeno nelle soglie finora consentite (0,05 mg/kg). Questa sostanza, infatti, si considera (se ingerita) fortemente tossica e cancerogena. Negli ultimi tempi, le segnalazioni avevano riguardato i semi di sesamo, mentre le ultime hanno interessato più che altro la farina di carrube, additivo alimentare molto usato nei dolci (soprattutto gelati). Il problema è piuttosto serio, anche perché è di fatto impossibile capire come evitare i cibi che contengono anche solo delle tracce della sostanza. Per questo l’Europa ha deciso di darci un taglio, disponendo che gli operatori ritirino i loro prodotti qualora vi sia il sospetto della sua presenza. In pratica, qualora vi siano in un cibo degli ingredienti potenzialmente passibili di contaminazione (come la farina di carrube), l’invito dell’Europa è ad andarci cauti. Si tratta, comunque, totalmente di cibo industriale, soprattutto dolci, gelati e yogurt, anche di marche molto famose. Prodotti lavorati più volte prima di arrivare al consumatore.

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