In caso di 730 non corrispondente alla lettera con le dichiarazioni precompilate, l’Agenzia delle Entrate potrà eseguire delle verifiche aggiuntive.
Un intervento chiarificatore, quello dell’Agenzia delle Entrate, per quanto riguarda i criteri di individuazione di quegli elementi che, in fase di compilazione del modello 730, costituiscono incoerenze o imperfezioni. Casi limite che, però, potrebbero portare conseguenze estremamente severe, quali il blocco dei rimborsi Irpef. Qualora l’importo del rimborso superi i 4 mila euro, invece, anche l’erogazione del denaro potrebbe subire dei ritardi. Il protocollo numero 125708 dell’ente chiarisce i passaggi proprio in merito a queste casistiche.
Per elemento di incoerenza, stando alla stessa Agenzia delle Entrate, si intende quella componente della dichiarazione reddituale tramite 730 che costituisce una modifica inserita dal contribuente rispetto alla dichiarazione precompilata. La quale, in qualche modo, va a incidere “sulla determinazione del reddito d’imposta”. Il nodo principale è rappresentato da un possibile scostamento degli importi risultanti nei modelli di versamento, così come nelle certificazioni uniche e nelle varie dichiarazioni. Stesso discorso per le cosiddette “situazioni di rischio” dovute proprio alle irregolarità.
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Controlli sul 730, così l’Agenzia delle Entrate individua le incoerenze
Le verifiche effettuate sul 730 presentato dai contribuenti hanno lo scopo, quindi, di individuare delle variazioni rispetto alla dichiarazione precompilata. Incongruenze che, in caso, vedranno ulteriori controlli, autorizzati dalla Legge di Bilancio del 2016. Controlli preventivi che vengono eseguiti nel caso in cui si verifichino le condizioni che l’Agenzia delle Entrate ritiene frutto di incongruenze. E, ancora, se gli elementi di incoerenza determinino i presupposti per un rimborso superiore a 4 mila euro.
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Le verifiche fiscali vengono disposte in modo automatizzato oppure tramite controllo della documentazione giustificativa. In caso di conferma dei rimborsi al termine delle verifiche, si procederà a elargire il tutto non oltre il sesto mese seguente al termine previsto per la trasmissione della dichiarazione. In caso contrario, scatterà il blocco dei rimborsi. Qualora si riscontrasse un rimborso Irpef superiore ai 4 mila euro, al contribuente potrebbero essere richiesti documenti attestanti le spese inserite in dichiarazione come detraibili o deducibili. Il tutto avverrà comunque entro i 4 mesi dalla scadenza per l’invio del 730, ovvero il 30 settembre 2021.